Scoperte aziende con lavoratori in nero, anche senza permesso di soggiorno. Eseguite sospensioni di attività e irrogate maxi-sanzioni per migliaia di euro, insieme a prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro
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Il personale ispettivo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) di Cosenza, in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) dei Carabinieri, ha eseguito nelle ultime settimane un’articolata attività di vigilanza contro il lavoro nero e irregolare. L’operazione ha interessato diversi settori produttivi: agricoltura, pubblici esercizi, ristorazione, commercio all’ingrosso e stabilimenti balneari, nell’ambito della task force nazionale “Alt Caporalato” e del “Piano Nazionale Sommerso”.
Agricoltura, lavoratori senza contratto e sospensioni
Nel settore agricolo sono state riscontrate due aziende con personale privo di regolare assunzione. In una di queste è stato trovato un lavoratore irregolare su dieci, peraltro risultato privo di permesso di soggiorno. Al titolare è stata applicata la maxi-sanzione per lavoro nero aggravata, pari a 4.680 euro.
Nella seconda azienda agricola, due lavoratori su tre sono risultati in nero: immediata la sospensione dell’attività imprenditoriale, con l’irrogazione della somma aggiuntiva di 2.500 euro e della maxi-sanzione di 7.800 euro.
Pubblici esercizi, bar senza DVR e officina irregolare
Nei controlli ai pubblici esercizi sono stati ispezionati un bar, un’officina e un’azienda di commercio all’ingrosso. Per il bar è scattata una sanzione di 2.800 euro per assenza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), oltre alle prescrizioni in materia di salute e sicurezza. L’officina aveva un solo lavoratore, risultato in nero: è stata sospesa l’attività e applicata una maxi-sanzione di 3.900 euro, oltre alla somma aggiuntiva di 2.500 euro.
Nello stabilimento all’ingrosso un lavoratore su cinque era privo di contratto: anche in questo caso sospensione dell’attività, somma aggiuntiva di 2.500 euro e maxi-sanzione di 3.900 euro. Ulteriori verifiche hanno rilevato due violazioni sulla sicurezza: mancata formazione e addestramento sull’uso delle attrezzature (sanzione oltre 2.200 euro) e assenza di visita medica a tutti i lavoratori presenti (sanzione oltre 1.400 euro).
Stabilimenti balneari nel mirino
Nell’ambito del Piano Nazionale Sommerso, sono stati verificati anche alcuni lidi balneari: due di questi impiegavano tre lavoratori in nero (uno su otto in un lido, due su tre nell’altro). Per entrambe le strutture è scattata la sospensione dell’attività con l’applicazione di una somma aggiuntiva di 2.500 euro ciascuna e maxi-sanzioni rispettivamente di 3.900 e 7.800 euro.
Le ispezioni confermano la linea di tolleranza zero verso lo sfruttamento del lavoro irregolare, con particolare attenzione alla sicurezza dei lavoratori e alla tutela dei diritti contrattuali.