Covid, l’appello del garante: «Vaccinare subito anche i detenuti delle 12 carceri calabresi»

Siviglia soddisfatto per l'inserimento nel calendario vaccini del personale di polizia penitenziaria: «Includere anche gli altri operatori e le persone recluse». E chiede un intervento tempestivo per la riapertura della Rems di Girifalco

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di Redazione
22 febbraio 2021
15:36

Un invito alle autorità ad includere nell'elenco delle categorie prioritarie per la somministrazione dei vaccini anti Covid le persone detenute nei 12 penitenziari calabresi e il personale ad altro titolo operante, è stato rivolto dal garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale Agostino Siviglia.

«Ritengo doveroso segnalare - scrive Siviglia - la necessità di inserire nel Piano vaccini regionale per la Calabria, fra le categorie prioritarie, le persone detenute nonché il personale in conformità con le linee di indirizzo in tal senso formulate dal Commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, in quanto rientranti tra le categorie a rischio. Nel mentre, si registra positivamente l'inserimento nel calendario vaccini presentato dal Presidente della Regione Calabria del personale di polizia penitenziaria».


L'attivazione della Rems di Girifalco

«Inoltre, mi preme segnalare ancora una volta, la necessità e l'urgenza del più tempestivo intervento (in specie da parte dell'Asp di Catanzaro) in merito all'avvio dell'attività funzionale della Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) di Girifalco (Catanzaro). In effetti - afferma ancora Siviglia - risulta a questo Ufficio che si sono ormai conclusi i lavori di ristrutturazione della suddetta Rems (già, in data 31 dicembre 2020), dal che appare indispensabile, ora, perfezionare i successivi adempimenti necessari per garantirne la più tempestiva apertura, ed in particolare: bandire la procedura ad evidenza pubblica per l'acquisto degli arredi e delle attrezzature; perfezionare il procedimento di autorizzazione e/o accreditamento della REMS; definire la forma di gestione della struttura stessa (pubblica e/o a gestione privata)».

«Per vero - prosegue - va evidenziato che sono già più di 50 le persone in lista di attesa per l'ingresso in Rems, in quanto dichiarate giudizialmente incapaci di intendere e di volere. A ciò si aggiunga, e non marginalmente, che ogni persona per la quale non sia stata pronunciata una sentenza di condanna per 'vizio di mente' e, di conseguenza, applicata la misura di sicurezza temporanea, non può e non deve continuare ad essere ristretta in carcere (come purtroppo sta avvenendo anche in Calabria), sol perché non vi sono posti disponibili per allocarla lì dove prevede la legge: Rems e/o altre strutture sanitarie residenziali regionali. Si tratta, in effetti, in questi casi, di vere e proprie 'detenzioni illegali'! Orbene, considerato che i lavori di ristrutturazione della Rems sono stati oramai ultimati, come suddetto già alla data prevista del 31 dicembre 2020, è evidente che l'inazione di chi di competenza risulterebbe tanto grave quanto colpevole, in scienza e coscienza».

«Per tali motivi - conclude Siviglia - si segnala e si raccomanda di intervenire con la massima urgenza, in ossequio alle rispettive competenze ed al dettato costituzionale e normativo vigente».

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