Il caso

Crotone, villette sequestrate per colpa di un canale: «Il Comune non interviene, pronti alle vie legali»

VIDEO | L’ente ha rilasciato i permessi per costruire ma non poteva perché l’area è a rischio idraulico e dovrebbe intervenire per metterla in sicurezza. Ma dopo tre anni dall’intervento della Procura, niente è stato fatto

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di Francesca Caiazzo
12 agosto 2021
11:31

Da tre anni, 84 famiglie del quartiere Margherita di Crotone vivono in abitazioni poste sotto sequestro preventivo dalla Procura perché realizzate in una zona a rischio idraulico, sebbene le abitazioni siano state edificate con regolare permesso a costruire. Per ottenere il dissequestro, il Comune deve eseguire interventi di messa in sicurezza dell’area, in particolare sui torrenti e sul famigerato canale 19. Ma l’ente, denunciano i residenti, non compie nemmeno l’ordinaria manutenzione. Proprio nei giorni scorsi, Sebastiano Aloia, presidente del comitato di quartiere, ha scritto al sindaco chiedendo almeno gli interventi di pulizia nel canale.

In tre anni nulla è stato fatto

«Noi abbiamo cercato di sollecitare l’amministrazione a risolvere questo problema, così come aveva fatto lo stesso Procuratore che aveva segnalato che il sequestro preventivo non era un atto verso i proprietari delle villette, ma serviva a far velocizzare gli adempimenti burocratici del Comune per sciogliere questo arcano» spiega Aloia. In tre anni, però, nulla è stato fatto: «Ci è rimasto che ad ogni allerta meteo di fanno lasciare le nostre case e paradossalmente ci portano in una scuola nei pressi dei torrenti, che sono quelli veramente pericolosi».


La mozione ignorata

Nel marzo scorso, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione che impegna la Giunta a intervenire sia sul canale che sui torrenti, al fine di ottenere la riclassificazione del rischio dell’area e di conseguenza il dissequestro delle villette. Ma nulla è cambiato: «Purtroppo, anche con questa amministrazione, c’è una leggerezza che non ha portato né alla pulizia ordinaria né alla progettazione dei lavori per riqualificare il canale».
Oggi il canale è in completo abbandono, la vegetazione lo ricopre interamente, «tranne in alcuni tratti dove i residenti riescono a eseguire un minimo di pulizia, a proprie spese».

Verso le vie legali

Una situazione insostenibile, anche in vista della stagione delle piogge che preoccupa le famiglie. Per questo Aloia, davanti al disinteresse del Comune, è pronto ad intraprendere le vie legali: «Noi purtroppo paghiamo la cattiva gestione amministrativa del passato, quando sono state rilasciate le licenze edilizie. La precedente amministrazione aveva avviato uno studio idrogeologico dell’area, e questa che c’è ora ci aveva promesso di voler da subito risolvere il problema. Hanno approvato la mozione, ma da marzo stiamo aspettando che si faccia qualcosa. Allora, se con un procuratore abbiamo iniziato questo calvario, forse è il caso che con un procuratore lo finiamo».

Giornalista
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