La Questura di Vibo ha emanato il provvedimento sulla base di un puntuale accertamento dei fatti. Nelle scorse ore il calciatore ha definito inqualificabile il suo gesto chiedendo perdono al direttore di gara
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L’aggressione al giovanissimo arbitro durante Francica–Girifalco, episodio che ha suscitato indignazione in tutto il territorio, trova ora una ricostruzione ufficiale nelle carte della Questura di Vibo Valentia. È da quelle pagine, frutto degli accertamenti della Digos e dell’istruttoria della Divisione Anticrimine, che emerge con chiarezza la successione dei fatti avvenuti lo scorso 23 novembre sul campo comunale di Francica, nel corso di una partita di Seconda Categoria.
La ricostruzione dell’aggressione
Secondo quanto accertato dalla polizia, la tensione è esplosa al 31’ del secondo tempo, nel momento in cui l’arbitro - appena diciassettenne - ha espulso un giocatore del Francica. Da lì, la situazione è precipitata in pochi istanti. Il calciatore, raggiunto dal cartellino rosso, avrebbe afferrato con violenza l’arbitro per un braccio, tirandolo verso di sé e provocandogli escoriazioni al polso sinistro. Invitato a lasciare il terreno di gioco, avrebbe reagito scagliandogli contro una bottiglia d’acqua. Ma la sua furia, ricostruisce la Questura, non si sarebbe fermata qui: l’atleta sarebbe tornato a contatto con il direttore di gara, lo avrebbe afferrato al volto con entrambe le mani e lo avrebbe poi colpito con uno schiaffo, prima sul viso e poi sulla nuca, spingendolo infine a terra.
La violenza non si sarebbe esaurita nemmeno al termine dell’incontro. Negli spogliatoi, infatti, il giocatore avrebbe nuovamente affrontato l’arbitro, bloccandolo con il corpo e stringendogli la mano con forza, in un gesto interpretato dagli investigatori come una sfida. Il giovane direttore di gara, provato dall’accaduto, ha dovuto recarsi in ospedale per ricevere le cure del caso.Decisivo, ai fini dell’identificazione del responsabile, è stato anche un video circolato in rete che ha consentito alla Digos di risalire senza dubbi all’autore dell’aggressione.
Il provvedimento Daspo
Conclusa l’istruttoria, il Questore ha disposto nei suoi confronti un Daspo della durata di cinque anni, la misura massima prevista in assenza di precedenti. Il provvedimento vieta all’atleta di accedere agli impianti sportivi in cui il Francica disputerà incontri ufficiali e, più in generale, a stadi e strutture sportive in Italia e all’estero dove si svolgono partite di qualsiasi categoria o torneo, comprese amichevoli organizzate e pubblicizzate attraverso i canali ufficiali.
Il divieto riguarda anche le aree circostanti gli impianti, con una fascia di interdizione che va da due ore prima a due ore dopo le gare, estendendosi fino ai parcheggi e alle zone di transito nel raggio di cinquecento metri. Considerata la reiterazione della condotta, è stato inoltre imposto al destinatario del provvedimento l’obbligo di presentarsi alla Stazione dei carabinieri di Francica durante tutte le partite della squadra, per i prossimi due anni.
Nella serata di ieri il giocatore del Francica ha diffuso una lettera aperta esprimendo profondo pentimento per il suo comportamento e chiedendo perdono al direttore di gara, alla società sportiva e ai tifosi.



