Tortora, il consigliere: «Le carte contro l'erosione costiera dormono in Regione»

VIDEO | Secondo Biagio Praino, il sindaco Pasquale Lamboglia avrebbe presentato già nel novembre 2017 un progetto per la realizzazione delle barriere soffolte ma la richiesta è rimasta inascoltata

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di Francesca  Lagatta
1 dicembre 2018
14:24

All'indomani della terribile mareggiata che ha investito le coste tirreniche cosentine, a Tortora, dove si registrano i danni più gravi, è tempo di tirare le somme, che pongono davanti a un problema allarmante. Il consigliere comunale tortorese Biagio Praino non ci gira attorno e va dritto al punto: «Se l'erosione costiera continua ad aggredire così le nostre coste, sarà un disastro. Non si può più lavorare né accogliere gente, sono rimasti cinque metri di spiaggia e nessuno fa niente».

A dire il vero le amministrazioni locali si sono messe da tempo, pare da 25 anni a questa parte, ma inutilmente. L'amministrazione attuale guidata da Pasquale Lamboglia ha posto il problema ripetutamente negli ultimi 18 mesi, ma i progetti presentati per arginare il fenomeno sono stati finanziati in parte ed evidentemente in modo insufficiente.


Le barriere soffolte

Da tempo, grazie anche all'intervento degli imprenditori balneari del posto, di cui Praino è rappresentante, era maturata l'idea di costruire le barriere soffolte, ossia “le strutture modulari in cemento armato, posate e accostate sul fondale marino, lungo una linea continua, parallela al litorale e a distanza di almeno cento metri da esso, allo scopo di dissipare l’energia del moto ondoso, favorire lo scorrimento della sabbia verso la riva e contrastarne il ritorno, in modo da limitare l'erosione delle coste”.

Il progetto è stato presentato, nero su bianco, anche alle istituzioni regionali, nel novembre 2017, ma ad oggi non esiste ufficialmente una risposta in merito.

L'indifferenza della Regione Calabria

Stante a quanto riferisce il consigliere comunale, «le carte dormono sui tavoli degli uffici della Regione Calabria» senza che nessuno le abbia ancora prese in considerazione.

«Adesso basta dormire - dice ancora Praino - ora dobbiamo intervenire immediatamente o saremo costretti a immobilizzare il paese. Qui si vive di turismo e non possiamo fare a meno di proteggere le nostre spiagge».

L'appello disperato

Praino, in ultimo, rivolge un accorato appello al Presidente della Regione Mario Oliverio: «Intervenite subito, prima che sia troppo tardi». E agli aspiranti consiglieri regionali che in questi giorni hanno cominciato il via vai lungo la costa tirrenica per la campagna elettorale, lancia un messaggio inequivocabile: «Fermatevi, venite qui a vedere le nostre condizioni e aiutateci ad affrontare questa emergenza, è inutile che venite solo a chiedere voti».

Illazioni respinte

A chi fa notare un presunto abuso edilizio, oltre che l'erosione costiera, Praino risponde così: «Quando sono state costruite queste abitazioni, per lo più negli anni '80, il mare era distante almeno 300 metri. Dove ora c'è la spiaggia, prima c'era una vasta pineta. Il problema è il mare che avanza a forte velocità, non ce ne sono altri».

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