VIDEO | Il racconto di un altro ambulante che si trovava sul posto: «Mi sono girato e l’ho visto a terra». La piazza chiusa a tempo indeterminato per verificare la stabilità di tutti i pali dell’illuminazione pubblica. Il sindaco Pititto: «Legame indissolubile con la comunità di Seminara»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Ero accanto al mio camioncino. Ho sentito un colpo forte, come un botto. Mi sono girato e l’ho visto per terra, tutto sanguinato».
A parlare è Giuseppe Ligato, ceramista di Seminara, collega e amico di Antonio Ditto, l’artigiano travolto questa mattina dal crollo di un lampione in piazza della Repubblica a Pizzo.
La dinamica
L’incidente è avvenuto poco dopo le 7:30 di questa mattina. Ditto, come tanti altri espositori della Fiera di Ognissanti, stava allestendo la propria bancarella (che vengono allestite e mantenute per alcuni giorni prima e dopo la festa) quando il palo in ghisa si è improvvisamente spezzato, abbattendosi sul suo stand e colpendolo al capo.
Ligato, che in quel momento si trovava a pochi metri di distanza, racconta i momenti concitati seguiti al crollo: «Lui stava sistemando la bancarella, io aggiustavo la mia mercanzia ul camion. Poi ho sentito un rumore forte, una specie di boato. Mi sono girato e ho visto gente che correva. Antonio era per terra, tutto insanguinato. Diceva solo: “Mi sento male, mi sento male”. Siamo rimasti tutti scioccati, non sapevamo cosa fare».
Immediato l’intervento dei sanitari del 118. Dopo una prima valutazione, le condizioni del ferito sono apparse gravi e si è reso necessario l’intervento dell’elisoccorso, che è atterrato sullo “Spunduni”, il piazzale antistante il Castello Murat. Un'immagine insolita che ha reso evidente la grabità della situazione.
Colleghi e familiari sotto shock
L’artigiano, sessantatreenne di Seminara, è stato trasferito all’ospedale di Catanzaro, dove si trova ricoverato. La prognosi è riservata.
Appresa la notizia, i familiari di Ditto si sono immediatamente messi in viaggio. In piazza è arrivato anche il nipote, ancora sotto shock: «Ci ha chiamato mio padre – racconta –. Ci ha detto che lo zio era stato colpito da un palo della luce. Quando siamo arrivati era tutto pieno di carabinieri, vigili del fuoco, pompieri. Ora aspettiamo notizie dall’ospedale».
Piazza chiusa per controllare tutti i lampioni
Il sindaco di Pizzo, Sergio Pititto, ha firmato un’ordinanza urgente per interdire piazza della Repubblica a tempo indeterminato, disponendo la rimozione di tutti i tavolini di bar e ristoranti e la verifica strutturale di ogni palo della pubblica illuminazione.
Nel documento si legge la necessità di «prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana».
Le prime verifiche mostrano che la base del lampione era corrosa e arrugginita, con un probabile cedimento interno. Secondo alcuni testimoni, al lampione era stato fissato un cavo d’acciaio utilizzato per sostenere le luminarie, un elemento che potrebbe averne aggravato l’instabilità.
Il messaggio del sindaco Pititto: «Vicini al Maestro Ditto»
Dal sindaco è arrivato anche un messaggio di vicinanza al commerciante: «A nome di tutta l’Amministrazione Comunale, esprimo la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia del maestro ceramista seminarese Antonio Ditto, rimasto gravemente ferito a causa della caduta di un palo artistico della pubblica illuminazione in Piazza della Repubblica. Gli uffici interessati, fin da subito, hanno dato avvio agli opportuni accertamenti per verificare le dinamiche e le responsabilità di quanto accaduto.
 La comunità di Pizzo è unita da un legame indissolubile alla tradizione artigiana della famiglia Ditto, che con le proprie ceramiche d’autore è il simbolo della Fiera di Ognissanti. Al Maestro Ditto e ai suoi familiari auguriamo di superare questo difficile momento e di ritornare presto nella nostra Pizzo a promuovere le opere artistiche da decenni realizzate con grande amore ed enormi sacrifici».
La Procura apre un’inchiesta
La Procura di Vibo Valentia ha aperto un’inchiesta per accertare le cause del cedimento e le eventuali responsabilità nella manutenzione della rete di illuminazione pubblica.
A Seminara, paese noto per la tradizione ceramica, la notizia ha scosso l’intera comunità. Ditto è conosciuto in tutta la Calabria per le sue opere in terracotta e la partecipazione alle fiere artigiane del territorio.
«È un uomo buono, un lavoratore – dice Ligato, la voce rotta dall’emozione –. Mai era successa una cosa così. Ogni mattina lavoriamo tra amici, tra paesani. Oggi è cambiato tutto in un attimo».

