Storia commovente

I cani nell’ospedale di Lamezia cercavano il loro padrone: avevano seguito la persona che li accudisce

VIDEO | L’uomo si sarebbe recato al nosocomio seguito dai due randagi a cui solitamente dà da mangiare. Gli animali si erano messi in attesa davanti all’ingresso principale senza accorgersi che aveva lasciato la struttura da un’uscita laterale. Così durante la notte sono entrati per cercarlo

di Gp. C.
7 giugno 2023
14:15

I due cani che ieri gironzolavano per l’ospedale di Lamezia Terme cercavano il padrone o perlomeno la persona che si prende cura di loro.

Una storia quasi da film quella che trova conferma nelle parole del consigliere comunale Mimmo Gianturco, primo a postare il video sui social: «La loro persona di riferimento, che abitualmente gli offre da mangiare con il quale hanno un forte legame, ci ha confermato il fatto che nella giornata di domenica si era recato in ospedale e lo avevano seguito ma, uscendo da un accesso differente, non li aveva più incontrati. In pratica i due cani lo stavano semplicemente aspettando e cercando nei reparti. Ora sono di nuovo tutti insieme».


I due randagi che abitualmente vagano per il centro di Lamezia hanno percorso circa 4 km, seguendo l’uomo, fino alla struttura sanitaria.

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«Nella giornata di ieri ci siamo recati presso l’ospedale di Lamezia Terme per verificare la situazione dei due cuccioloni diventati ormai famosi per essere entrati nei reparti della struttura sanitaria. Abbiamo appurato che non vi è stato alcun intervento dell’Asp Veterinaria e quindi nessun accalappiamento. Insieme a Clara e Francesca, due donne incredibili sempre attente alla tematica animalista, ci siamo assicurati che si sono spostati in piena autonomia fuori dal complesso ospedaliero per recarsi nel luogo in cui sono stanziali da diverso tempo», si legge ancora nella nota di Gianturco.

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Per il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, la soluzione al problema del randagismo sarebbe quella di istituire il canile sanitario provinciale, ma il consigliere comunale di minoranza ritiene che «l’accalappiamento non è la soluzione per rimediare ad un disagio momentaneo e l’accesso in canile rappresenterebbe soltanto una condanna verso gli incolpevoli animali». E continua: «L’amministrazione comunale deve invece immediatamente affrontare il problema con importanti politiche di prevenzione per ridurre il fenomeno del randagismo nel medio lungo termine e, vista la situazione emergenziale in cui versa la nostra città, istituire la figura del cane di quartiere nell’immediato».

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Gianturco poi conclude chiedendo interventi rapidi all’Asp di Catanzaro in merito al potenziamento della struttura sanitaria lametina: «Tengo a precisare che, ovviamente e per come tutti sanno, il problema non sono di certo i due cagnolini, bensì l’offerta sanitaria e l’intera gestione del sistema sanitario territoriale che deve essere potenziato per il bene della collettività».

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