L’opera dedicata al leader degli Aerosmith doveva sorgere a Palazzo Bevilacqua (mai espropriato), nel centro storico: le false comunicazioni di sindaci e funzionari e la “bugia” per non perdere il finanziamento
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La vicenda è curiosa assai. A Cotronei, piccolo centro di circa 5000 anime in provincia di Crotone, doveva sorgere un Borgo della Musica Rock dedicato al cantante degli Aerosmith, Steven Tyler, al secolo Steven Victor Tallarico i cui antenati provengono proprio da questo antico paesino di origine medievale. L’opera aveva ottenuto un finanziamento da un milione e 300mila euro grazie a un bando regionale sulla valorizzazione dei borghi.
Il caso su Palazzo Bevilacqua
Entusiasmo per il progetto era stato espresso anche dallo stesso leader degli Aerosmith il quale aveva promesso un concerto gratuito insieme alla figlia, l’attrice Liv Tyler, in segno di amicizia e di riconoscenza verso il territorio. Condizione fondamentale imposta da Tyler era che il Borgo della Musica Rock sorgesse a Palazzo Bevilacqua, un edificio nel centro storico di Cotronei nel quale visse, prima di partire per l’America, suo nonno Giovanni Tallarico, anche lui musicista.
La diffida della rockstar
Ma già a marzo 2022 Steven Tyler entra in aperto contrasto con il Comune di Cotronei tanto da inviare una formale diffida tramite suo cugino, l’avvocato Nino Grassi. Al centro della rottura tra il cantante e l’amministrazione comunale c’era proprio il fatto che Palazzo Bevilacqua non avrebbe più ospitato il Borgo della Musica Rock. La nuova location avrebbe snaturato il progetto originale e non era gradita alla rockstar. Qualcosa di strano era stato intravisto nell’offerta di 120mila euro ad un privato per l'acquisizione di un magazzino adiacente e l'interruzione della procedura di esproprio del vetusto palazzo Bevilacqua.
L’inchiesta
Una vicenda, questa, che avrebbe potuto chiudersi qui: i soliti sogni calabresi infranti contro muri di inefficienza e sciatteria. Invece la vicenda ha portato a un’inchiesta condotta dalla Procura di Domenico Guarascio e dalle indagini dei militari della Compagnia carabinieri di Petilia Policastro e Stazione di Cotronei che ha scoperchiato un vaso di Pandora dal quale sono emersi reati come falsità materiale, falsità ideologica, errore determinato dall’altrui inganno. E questo per restare nel tema del Borgo della Musica Rock.
Quello che Steven Tyler non poteva immaginare con la propria diffida era che gli inquirenti, scava scava, avrebbero tirato fuori dell’altro: tentata concussione, corruzione elettorale, violenza privata, induzione indebita a dare o promettere utilità, estorsione. Ma procediamo con ordine.
Una lunga serie di falsi
Secondo l’accusa il sindaco pro tempore Nicola Belcastro e Antonio Urso, responsabile del V settore "Opere Pubbliche" del Comune di Cotronei, avrebbero commesso falso a luglio 2021 nel comunicare alla Regione Calabria di voler spostare la location del Borgo in altra zona rispetto a Palazzo Bevilacqua poiché i proprietari, per ragioni economiche, non avevano voluto cedere l’immobile «quando, in realtà, per l'area oggetto di esproprio non è stata formulata alcuna proposta od offerta diretta verso i proprietari del predetto immobile, né è intercorsa alcuna corrispondenza tra gli stessi e l'amministrazione Comunale di Cotronei».
Il giorno prima di questa comunicazione alla Regione, Urso avrebbe indotto in errore la giunta comunale facendo approvare una delibera di riapprovazione del progetto nella quale sarebbe stato falsamente attestato che il Comune aveva risparmiato realizzando il Borgo su un’area di proprietà comunale. In realtà, sostiene l’accusa, era stato espropriato un immobile e ai proprietari era stata pagata un’indennità di 118.368,00 euro.
Il resto è un susseguirsi di falsi, contestati ad Antonio Urso, su decreti definitivi di esproprio, su atti della Conferenza dei Servizi, sul mancato coinvolgimento della Soprintendenza Archeologica, falsi nel verbale di verifica del progetto esecutivo, nel verbale di validazione del progetto esecutivo. Infine Urso avrebbe attestato falsamente, inducendo in errore la giunta comunale di Cotronei, che «l’opera risulta conforme agli strumenti urbanistici» quando, scrive la Procura, «le omissioni e le falsità impedivano di svolgere una verifica positiva del progetto esecutivo, nonché di validare il progetto esecutivo e, di conseguenza, di poter asserire che il progetto esecutivo fosse stato redatto in conformità alle norme vigenti».
Inoltre falsi sarebbero stati commessi da Urso anche con il concorso di Gaetano Scavelli, responsabile del IV settore "Gestione del Territorio".
Per non perdere i soldi del finanziamento
Infine, il 20 maggio 2024 il sindaco Antonio Ammirati e il funzionario Scavelli, per non perdere i soldi del finanziamento, in una richiesta inviata dal Comune al Dipartimento Sviluppo Economico e Attrattori Culturali della Regione Calabria, sottoscritta da entrambi, affermavano che «"il ritardo nelle tempistiche di esecuzione è causato da cause terge non imputabili al Comune di Cotronei quando, in realtà, il suddetto ritardo era legato alla mancata acquisizione, da parte del Comune di Cotronei, del nulla-osta della "Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone"».


