Sotto pressione

Il maxiprocesso Reset costringe il Tribunale di Cosenza a riorganizzare gli uffici: le nuove designazioni

Il monumentale dibattimento che ha come fulcro la ‘ndrangheta bruzia ha imposto una rimodulazione degli incarichi e delle competenze sia nel settore penale che civile

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di Antonio Alizzi
10 gennaio 2024
21:50
Tribunale di Cosenza
Tribunale di Cosenza

La vastità dibattimentale del processo “Reset”, l’indagine della Dda di Catanzaro contro la ‘ndrangheta cosentina, ha costretto il tribunale di Cosenza a riorganizzare gli uffici giudiziari al fine di salvare gli altri processi monocratici e collegiali che si tengono ogni giorno nelle aule del Palazzo di Giustizia. Le nuove disposizioni, che fanno seguito al concorso interno indetto dalla presidenza del tribunale, sono partite dal 1 gennaio 2024 e riguardano sia il settore penale che civile con un’assegnazione provvisoria della durata di 90 giorni eventualmente prorogabile (cosa molto probabile).

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All’esito della procedura concorsuale, il presidente del tribunale di Cosenza Maria Luisa Mingrone ha ritenuto che la magistrata più idonea a ricoprire le funzioni di giudice collegiale è Ermanna Grossi, proveniente dal Civile, «anche in considerazione – si legge nel provvedimento – del suo curriculum professionale e dell’acquisita esperienza penale in misure di prevenzione presso il tribunale di Catanzaro». Tornando al settore penale, si evidenzia anche la nuova composizione dei due collegi. Le udienze penali del secondo e quarto martedì del mese e quelle del secondo e quarto giovedì del mese saranno presiedute dai giudici Stefania Antico (presidente), Iole Vigna (giudice a latere) e Ermanna Grossi (giudice a latere).


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Le udienze penali del primo martedì del mese saranno composte dalle togate Francesca De Vuono (presidente), Ermanna Grossi (giudice a latere) e da un Gop. Le udienze del terzo martedì del mese dalla togata Ermanna Grossi (presidente), Iole Vigna (giudice a latere) e da un Gop. Le udienze del primo giovedì del mese dalla togata Stefania Antico (presidente), Ermanna Grossi (giudice a latere) e da un Gop.

Le udienze del terzo giovedì del mese dalla togata Paola Lucente (presidente della Corte d’Assise di Cosenza), Ermanna Grossi (giudice a latere) e da un Gop. Nel provvedimento viene specificato che «il secondo collegio tratterà i processi rientranti nella competenza del collegio composta da un Gop, rinviando gli altri al lunedì della settimana del mese nella quale è sospesa la trattazione del processo “Reset“. Tali processi – continua il presidente Mingrone – saranno trattati dal collegio Branda-Granata-Grossi, che terrà una sola udienza al mese, stante la concomitanza della trattazione del processo “Reset“. Per quanto riguarda le udienze monocratiche, ci sarà l’ulteriore coinvolgimento dei Gop Tartaro, Calà, Guglielmini e Castiglione.

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Nella sezione gip-gup, infine, ci sarà anche una variazione tabellare. La togata Manuela Gallo, su sua richiesta, passa al settore civile, prima sezione, ricoprendo il posto vacante in precedenza coperto dal togato Salvatore Carpino, oggi presidente della sezione penale del tribunale di Paola. Alla sezione gip/gup rimarranno dunque i togati Piero Santese, Claudia Pingitore, Alfredo Cosenza e Letizia Benigno.

Questa nuova organizzazione tuttavia non risolve ovviamente la scopertura d’organico, ancora di più accentuata dal passaggio ormai tempo fa della dottoressa Francesca Familiari al settore fallimentare del tribunale di Cosenza. Una situazione che il Csm avrebbe dovuto affrontare in modo diverso con la deliberazione almeno di un posto a concorso per il tribunale di Cosenza, settore penale, visto che si registra una scopertura del 15% al settore monocratico e del 20% nel settore collegiale.

Palazzo dei Marescialli, però, ritiene che la situazione tabellare del tribunale di Cosenza sia migliore rispetto ad altri circondari, vedi ad esempio Crotone e Vibo Valentia, dove le carenze di magistrati registrano numeri più alti se proporzionati al numero di abitanti. Nonostante tutto, la sezione penale dibattimentale ha compiuto grandi sforzi e sacrifici nel trattare tutte le udienze, cercando di chiudere il più velocemente possibile i processi incardinati a Cosenza.

Il quadro dunque non migliorerà neanche se nei prossimi mesi la Cassazione accoglierà eventualmente le richieste di ricusazione contro la presidente Carmen Ciarcia che ha emesso due verdetti – “Testa di Serpente” e “Valle dell’Esaro” – strettamente collegati a “Reset“. Tolta nel caso la togata Ciarcia al suo posto dovrà subentrare un altro giudice. E la coperta sarà sempre corta…

 

 

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