Francesco Orazio Desiderato coinvolto nell’Operazione Old Irons a Milano su narcotraffico, riciclaggio e usura. Indagato anche un 61enne di San Gregorio d’Ippona. Sigilli a distributori di carburanti, terreni, appartamenti, bar, autorimesse, denaro contante e orologi Rolex
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E’ Francesco Orazio Desiderato, 50 anni, di Nicotera, residente a Barlassina (Mi), il destinatario di un sequestro di beni ammontante a tre milioni di euro nell’ambito dell’operazione Old Irons della Dda di Milano. Un’indagine patrimoniale dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano e della sezione di polizia giudiziaria della Procura milanese che hanno dato esecuzione al decreto di sequestro, propedeutico alla confisca, emesso dalla sezione “Misure di Prevenzione” del Tribunale di Milano.
 Francesco Orazio Desiderato (ritenuto da sempre vicino al clan Mancuso) viene collocato dal gip e dalla Dda di Milano al vertice di un’associazione a delinquere dedita al narcotraffico (cocaina, hashish e marijuana) e nei suoi confronti nell’aprile scorso è stato disposto il giudizio immediato da parte del gip distrettuale di Milano, Daniela Cardamone, unitamente ad altri sette indagati. Tra loro anche Saverio Lo Mastro, 61 anni, di San Gregorio d’Ippona, residente a Desio, anche lui destinatario del decreto di sequestro dei beni e che viene ritenuto dagli inquirenti una sorta di “factotum” di Francesco Orazio Desiderato, intestandosi fittiziamente le ditte G Group srl e Nunù con le quali avrebbe emesso “fatture per operazioni inesistenti”, nonché si sarebbe aggiudicato – per conto di Francesco Orazio Desiderato – lavori edili nell’hinterland milanese. Tra il 2022 e il 2023, Saverio Lo Mastro – sempre per conto di Francesco Orazio Desiderato – avrebbe partecipato a delle aste immobiliari per l’aggiudicazione di “eleganti complessi immobiliari”, acquistando con la ditta G Group srl due proprietà site nel comune di Barlassina e un’attività commerciale a Cusano Milanino (Bar caffè Sormani).
 Francesco Orazio Desiderato avrebbe reinvestito i proventi illeciti, derivanti soprattutto dai traffici di droga, in altre attività apparentemente lecite, intestandole a dei prestanome.
La figura di Desiderato
In particolare, Francesco Orazio Desiderato sarebbe stato il promotore e l’organizzatore del narcotraffico, dando ordini agli associati ed acquistando cocaina e hashish in quantità elevate, determinando il prezzo dello stupefacente e gestendo le somme di denaro provento dell’attività illecita. A lui si sarebbero rivolti gli altri associati per essere autorizzati a rivendere lo stupefacente. Per gestire i rapporti con i fornitori, Francesco Orazio Desiderato avrebbe utilizzato diverse applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, FaceTime e la piattaforma criptata denominata SkyEcc. Di persona, invece – approfittando delle ore di permesso a lui concesse dal Tribunale di Sorveglianza di Milano – avrebbe gestito il narcotraffico recandosi in un demolitore di auto in via Girardengo a Milano (luogo ritenuto la base operativa dell’organizzazione), dotato di un sofisticato impianto di vigilanza video che gli garantiva il monitoraggio costante dell’intera area. Tra la fine del 2022 e l’inizio dell’anno 2023, Francesco Orazio Desiderato è poi accusato di aver ceduto cinque chili di hashish ad un 61enne di Limbadi.
 Francesco Orazio Desiderato, nel processo penale che lo vede a giudizio, deve rispondere anche del reato di usura per un prestito di 60mila euro elargito in contanti e per il quale si sarebbe fatto consegnare in 15 giorni l’ulteriore somma di seimila euro. Su altro prestito di 200mila euro, Desiderato si sarebbe invece fatto restituire in un anno la somma complessiva di 500mila euro comprensiva anche di orologi di lusso e attività edili.
I beni sequestrati
A finire sotto sequestro sono stati un bar-tabaccheria, un distributore di carburante con annesso autolavaggio a Milano, conti correnti e depositi bancari, due appartamenti, 15 autorimesse e 15 terreni edificabili, 8 orologi di lusso (Rolex sequestrati a Lo Mastro e ritenuti riconducibili a Desiderato), per un valore complessivo di circa tre milioni di euro, oltre a denaro contante per circa 71mila euro.
 L’udienza di discussione in ordine alle proposte di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale è stata fissata per il 13 gennaio prossimo dinanzi al Tribunale di Milano. Francesco Orazio Desiderato – nipote del boss di Limbadi Antonio Mancuso, 87 anni - è difeso dagli avvocati Francesco Capria e Beatrice Saldarini e vanta precedenti specifici e condanne per traffico di droga. Il 22 gennaio scorso è stato assolto dall’accusa di narcotraffico dalla Corte d’Appello di Milano nell’ambito dell’inchiesta denominata Medoro (2 anni e 8 mesi in primo grado a fronte di una richiesta di condanna della Dda a 9 anni).


