La sentenza

Farmabusiness, Domenico Tallini assolto anche in Appello: non ci fu scambio elettorale con la ’ndrangheta

Coinvolto nell'inchiesta della Dda, l'ex presidente del Consiglio regionale ottenne l'assoluzione già in primo grado. La procura generale aveva chiesto per lui una pena di 7 anni e 8 mesi

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di Luana  Costa
14 novembre 2023
13:44

La Corte d'Appello di Catanzaro ha confermato anche in secondo grado l'assoluzione di Domenico Tallini, rimasto coinvolto nell'inchiesta della Dda denominata Farmabusiness con le pesanti accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. Il politico catanzarese era già stato assolto in primo grado, la procura generale aveva invocato per lui una pena di 7 anni e 8 mesi.

In particolare la Dda di Catanzaro, aveva ipotizzato un suo diretto coinvolgimento nel business dei farmaci, agevolando gli interessi della cosca Grande Aracri nel settore della distribuzione dei medicinali e accelerando l’iter di rilascio di una autorizzazione per la costituzione di due consorzi - FarmaItalia e Farmaeko - su cui aveva investito la famiglia di Cutro. Nella sua funzione di ex assessore al Personale (che ha ricoperto nella giunta Scopelliti) avrebbe svolto il ruolo di intermediario – secondo le ipotesi della Procura - negli uffici del dipartimento Tutela della Salute in cambio di appoggio elettorale nelle elezioni regionali del 2014.


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Si conclude così il secondo grado di giudizio del filone in abbreviato. Rideterminata la pena nei confronti della figlia del boss di Isola Capo Rizzuto, Elisabetta Grande Aracri, condannata a otto anni di reclusione e nei confronti della moglie, Giuseppina Mauro, condannata a 13 anni e 8 mesi di reclusione. Rideterminata la pena anche nei confronti di Domenico Scozzafava, imprenditore catanzarese, che avrebbe svolto da cerniera di collegamento tra il politico e la cosca crotonese favorendone gli interessi. Condannato a 11 anni e 8 mesi di reclusione.

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È stato assolto Santo Castagnino, rideterminata la pena nei confronti di Giuseppe Ciampà ad 8 anni di reclusione, Salvatore Grande Aracri è stato condannato, invece, ad 11 anni di reclusione. Per il resto è stata confermata la sentenza emessa in primo grado.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Enzo Ioppoli, Carlo Petitto, Gregorio Viscomi, Tiziano Saporito, Sergio Rotundo, Nicola Tavano, Vincenzo Cicino, Gianni Russano, Luigi Colacino, Salvatore Staiano, Antonio Ludovico, Michele De Cillis, Dario Gareri e Mario Nigro e Salvatore Perri.

Giornalista
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