I legali Nicola Carratelli e Mario Figliolia hanno protocollato il documento in procura a Catanzaro. Intanto l’ex presidente della Regione Calabria invoca una rapida definizione della vicenda giudiziaria per evitare che il centrosinistra strumentalizzi per fini politici l’inchiesta in corso
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Roberto Occhiuto candidato presidente del centrodestra
Non si parla solo di campagna elettorale in casa di Roberto Occhiuto, candidato presidente del centrodestra alle prossime Regionali in Calabria. Negli ultimi giorni, il vicesegretario nazionale di Forza Italia, già governatore della regione, ha depositato in procura a Catanzaro, tramite i suoi legali di fiducia Nicola Carratelli e Mario Figliolia, atti di indagini difensive con approfondimenti investigativi sugli incarichi e sui rimborsi. Il documento è stato protocollato specificando che il materiale è finalizzato ad arricchire le dichiarazioni rese durante l’interrogatorio di luglio scorso, svolto davanti ai pubblici ministeri e alla Guardia di Finanza che collabora all’inchiesta coordinata dal procuratore capo Salvatore Curcio e dal sostituto Domenico Assumma.
Occhiuto, ipotesi corruttiva in concorso
L’ipotesi di corruzione, contestata a Occhiuto, Paolo Posteraro (per il quale si ipotizza anche il reato di truffa) ed Ernesto Ferraro (già dg di Ferrovie della Calabria), si basa sulla convinzione della procura secondo cui i proventi dei recessi delle società, di cui erano soci Occhiuto e Posteraro, rappresenterebbero il fulcro del presunto patto corruttivo. Dal punto di vista difensivo, il presidente della Regione Calabria ha chiarito di non aver mai affidato né promesso incarichi a Posteraro, ex commissario liquidatore di Amaco Spa e nominato dal fratello Mario, all’epoca sindaco di Cosenza. La società di trasporti è stata successivamente dichiarata fallita e Posteraro risulta indagato per bancarotta fraudolenta dalla Procura di Cosenza.
La difesa dell’ex presidente della Regione Calabria ha sostenuto che la somma pagata da Posteraro a Occhiuto per le quote societarie fosse inferiore al reale valore di mercato: se confermata, questa tesi escluderebbe un vantaggio indebito e, di conseguenza, l’eventuale utilità promessa in cambio di incarichi. Un tema difensivo cardine della perizia difensiva presentata in procura prima dell’interrogatorio.
Occhiuto ha più volte ribadito che si trattava di rapporti tra privati, senza rilievo pubblico, e che la società era in buone condizioni economiche. Quanto a Ferraro, la procura di Catanzaro ritiene che vi fossero rapporti consolidati, come indicherebbero alcune intercettazioni. Ferraro, tuttavia, ha ottenuto in sede di Riesame il dissequestro del materiale probatorio precedentemente posto sotto sigilli dalle Fiamme Gialle su decisione dell’ufficio inquirente.
Infine, il fronte relativo a Valentina Cavaliere riguarda un concorso pubblico per entrare nella Regione Calabria nel settore Formazione e Lavoro. La difesa ha sempre confermato la regolarità delle procedure.
No a strumentalizzazioni
Al momento, la procura non intende anticipare le proprie carte. Nelle indagini difensive, gli avvocati di Occhiuto hanno auspicato una definizione anticipata della posizione con richiesta di archiviazione, evidenziando che il prolungarsi della vicenda giudiziaria rischierebbe di provocare ulteriori strumentalizzazioni politiche che in sede di (pre) campagna elettorale sono già emerse da parte del centrosinistra calabrese. La difesa è convinta infine di aver chiarito ogni aspetto rispetto alle contestazioni mosse dai pm di Catanzaro.