«Sul 118 calabrese e in particolare sul 118 dell'Asp di Catanzaro, le notizie date dal Commissario Battistini appaiono completamente errate, oserei direi fuorvianti e, a giudizio dello Smi quindi, pericolose per la salute pubblica». Lo afferma Saverio Ferrari, delegato provinciale Smi, Sindacato medici italiani dell'Asp di Catanzaro, nonché medico del 118 di Soveria Mannelli.

«Il tema dei medici in generale e in particolare nell'Asp di Catanzaro - ha aggiunto Ferrari - è costantemente ignorato al di là della pubblicazione delle zone carenti, che ormai vanno sempre deserte. Dal suo dire, inoltre, si capisce il perché non abbia mai 'concesso' le prestazioni aggiuntive più volte richieste dallo Smi per i 36 dirigenti medici in servizio nel Suem dell'Asp, preferendo quindi avere sul territorio di sua competenza ambulanze demedicalizzate per centinaia di turni». «Infatti ad esempio - evidenzia Ferrari - è quasi la regola che le quattro ambulanze operanti sul territorio lametino (Lamezia, Maida, Soveria Mannelli e Falerna) siano tutte e quattro demedicalizzate per decine di turni e quando va bene ne siano medicalizzate una o al massimo due. Il che, considerando la viabilità e le condizioni operative degli ospedali del territorio, in primis quello di Soveria Mannelli, rappresenta un gravissimo pericolo per la salute dei 120/130mila abitanti di codesto territorio».

«Sulla tempestività dei soccorsi - prosegue Ferrari - e quindi sui tempi, purtroppo il Commissario Battistini è quanto meno mal informato, e basterebbe che egli consultasse uno qualunque dei tablet delle 14 Pet dell'Asp di Catanzaro per rendersene personalmente conto. Faccio qualche esempio sulla Pet di Soveria Mannelli spesso attivata per interventi su Lamezia anche in codice rosso (il tempo di percorrenza è di circa 40 minuti), su Gimigliano (45/50 minuti), Taverna (55/60 minuti) o altri target sempre distanti almeno 30/35 minuti».

«Sul tema 'soccorso qualificato' - prosegue Ferrari - fa specie che un medico, qual è il generale Battistini, possa pensare, e quindi affermare, che possa essere tale un soccorso del 118 senza medico. Allora chiedo: chi farebbe secondo lui la diagnosi e la eventuale terapia farmacologica più adatta al paziente che si va a soccorrere? Chi magari durante il tragitto da Soveria Mannelli a Catanzaro (un'ora) in caso di complicazioni cliniche dovrebbe decidere una terapia salva vita o per stabilizzare il paziente? Altra ed ultima domanda, se il codice rosso di partenza dovesse essere alla fine un codice verde, o addirittura bianco (succede molte volte) chi potrebbe decidere di lasciare a casa un paziente se non il medico unica figura sanitaria abilitata dallo Stato Italiano a fare diagnosi evitando così un accesso improprio ad un qualunque Pronto soccorso?».

«Le domande da fare, e non solo al generale Battistini, sarebbero tante, ma ciò che appare chiaro purtroppo è che si vuol dare alla Regione Calabria un modello di emergenza-urgenza assolutamente inadatto per la sua viabilità, la sua composizione orogeografica e per le condizione degli ospedali che poco somigliano a quanto vorrebbero far crederci», conclude.