Il processo avrà inizio il prossimo 3 febbraio. Riconosciuto un vizio di mente al momento del delitto. Alla base dell’omicidio una storia familiare drammatica fatta di pressioni e richieste di denaro
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È stato rinviato a giudizio Francesco Di Cello, 64 anni, guarda giurata in pensione, accusato di aver ucciso con un colpo di pistola, al termine di una lite, il proprio figlio, Bruno Di Cello, 30 anni, lo scorso due maggio in località Marinella a Lamezia Terme. Alla base di questo delitto vi sarebbero ragioni familiari in seguito ad anni di pressioni e richieste continue di denaro da parte del figlio il quale, dato il proprio comportamento, era stato anche condannato per estorsione.
Si è tenuta oggi davanti al gip di Lamezia Terme, Maria Giulia Agosti, l’udienza preliminare a carico di Francesco Di Cello. Lo scorso 18 luglio si era svolto l’incidente probatorio volto ad accertare la capacità di intendere e di volere dell’imputato. Il dottore Stefano Ferracuti, consulente nominato dal gip, aveva depositato ed illustrato la perizia psichiatrico forense con la quale è stata accertata la sussistenza di un vizio di mente al momento del fatto, tale da grandemente scemare la consapevolezza e volontarietà del tragico evento.
I difensori dell’imputato, gli avvocati Giuseppe Spinelli e Renzo Andricciola, hanno sollevato al giudice una questione di costituzionalità, in merito alla novella legislativa inserita con legge Cartabia, la quale non prevede la possibilità di accedere al rito abbreviato nel caso di reati puniti con la penna dell’ergastolo. Il giudice ha rigettato la questione, disponendo il rinvio a giudizio di Francesco Di Cello. Il processo inizierà il 3 febbraio 2026 dinanzi alla Corte di Assise di Catanzaro.


