Giancarlo Butera, titolare di un’impresa di autolavaggio e membro dell’Associazione antiracket, dice basta: «Ad agosto scorso danni per 20mila euro, ho fatto nomi e cognomi di esponenti della comunità rom». L’ultimo episodio qualche giorno fa: «Non mi fermerò finché le cose non cambieranno»
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Ha deciso che denuncerà ogni singolo, piccolo danneggiamento subito Giancarlo Butera, imprenditore di Lamezia Terme nel settore degli autolavaggi. Perché adesso basta, il limite di sopportazione delle continue incursioni di alcuni esponenti della comunità rom contro le sue attività ha colmato la misura.
L’ultimo episodio risale a sabato sera: ha trovato per l’ennesima volta la gettoniera rotta. Ha chiesto spiegazioni a un gruppo di membri rom che si trovava nell’autolavaggio, quelli hanno negato, gli animi si sono scaldati. Poi sono partiti gli insulti: «Infame, carabiniere», avrebbero detto, e ancora: «Che ti brucio tutta l’attività, me ne fotto di te e di tutta la tua famiglia». Il giorno dopo la moglie dell’imprenditore ha postato su Facebook il braccio livido del marito.
«D’ora in poi farò denunce per ogni piccolo danneggiamento – dice Butera –. L’estate scorsa, ad agosto, ho subito danni per 20mila euro. Ho sporto denunce con nomi, cognomi e immagini delle telecamere. Nulla è cambiato. Capisco che esistano crimini più gravi da contrastare e so benissimo che nella comunità rom ci sono tante persone per bene ma non si può lavorare così, sapendo che ogni giorno devi riparare qualcosa. Siamo esasperati».
Butera racconta che questa situazione va avanti da almeno tre anni. L’imprenditore ha messo in sicurezza tutto quello che può tutelare: anche il distributore di bibite è circondato da una gabbia mentre il distributore di prodotti per il lavaggio ormai è rotto e non vale la pena ripararlo per tornare a trovarlo danneggiato nel giro di poche ore. Ma la gettoniera per l’autolavaggio è l’oggetto più preso di mira con danni continui. «Lo fanno anche quando noi siamo presenti», spiega l’imprenditore. «Guardi io faccio parte dell’Associazione lametina antiracket – ci dice Butera – ho sempre sporto denuncia ma qui qualcosa deve cambiare».
Giancarlo Butera è adirato, la sua voce tradisce l’esasperazione. E non è l’unico. Ci sono anche altri imprenditori a Lamezia che ogni giorno subiscono le incursioni di una fetta della comunità rom che agisce impunita e indisturbata.