L’operazione

Caporalato, 15 arresti: sequestrate aziende e beni per 15 mln tra Calabria e Basilicata

VIDEO | Le persone coinvolte nell'operazione sono indagate a vario titolo per i reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, minaccia ed estorsione. I sigilli sono scattati nel Cosentino, nel Crotonese e nel Materano

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di Redazione
31 marzo 2022
08:17

Dalle prime ore dell’alba nel Cosentino, nel Crotonese e nel Materano i carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano e del Comando di Tutela del Lavoro supportati dai Comandi provinciali di Crotone stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Castrovillari su richiesta della Procura nei confronti di 15 soggetti indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento, costituita dalle indagini preliminari del pm, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza cori sentenza irrevocabile), a vario titolo, di reiterate condotte di intermediazione illecita e di sfruttamento del lavoro, minacce ed estorsione.

Sei indagati sono stati sottoposti alla custodia in carcere e 9 agli arresti domiciliari. Con il medesimo provvedimento è stato, altresì, disposto il sequestro preventivo dei beni e delle quote aziendali di 10 imprese operanti nel settore agricolo (4 persone giuridiche e 6 imprese individuali), di cui 4 ubicate in provincia di Cosenza (Comuni di Crosta, Corigiiano-Rossano, Celico, Spezzano della Sila), 5 in provincia di Crotone (Strongoli, Cirò Marina e Crotone) ed 1 in provincia di Matera (Policoro) nonché il sequestro di 5 veicoli ritenuti in sede di accusa, utilizzati da parte dei caporali per il trasporto dei lavoratori in nero, per un valore complessivo stimato
di circa 15 milioni di euro.


L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, è scaturita da una complessa attività d’indagine avviata dalla Stazione Carabinieri di Mirto Crosia, condotta in in stretta sinergia con i militari del Comando Carabinieri Tutela del Lavoro di Cosenza, ed ha permesso di disvelare il fenomeno dell’impiego di lavoratori in condizioni illecite da parte di diverse aziende dislocate tra la regione Calabria (province di Cosenza e Crotone) e Basilicata (provincia di Matera) mediante l’attività di reclutamento da parte dei c.d. caporali. L’attività investigativa ha consentito di ricostruire, a livello di gravità indiziaria ed in attesa dei successivi sviluppi, attesa l’attuale fase di svolgimento delle indagini preliminari, la condotta posta in essere dagli odierni indagati in un periodo che va dalla seconda metà 2018 fino al 2021.

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