’Ndrangheta

Maestrale-Olimpo-Imperium, al via il maxi processo a Vibo: per la Dda due giudici sono incompatibili

Il Tribunale chiamato a decidere oggi sulla richiesta di astensione e ricusazione presentata dalla Direzione distrettuale antimafia. Sono 188 le persone rinviate a giudizio

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di Giuseppe Baglivo
11 marzo 2024
11:54

Si apre con una richiesta di astensione e ricusazione presentata dalla Dda di Catanzaro (procuratore Vincenzo Capomolla, pm Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Irene Crea) il maxi-processo nato dalle operazioni Maestrale-Chartago, Imperium e Olimpo. In particolare, la Dda ha invitato all’astensione, la presidente del Tribunale collegiale di Vibo Valentia, Tiziana Macrì e il giudice a latere Giulia Conti.

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Ad avviso dell’ufficio di Procura, i due giudici si troverebbero in una posizione di incompatibilità funzionale, essendosi occupate in alcuni casi ad autorizzare decreti di intercettazioni negli anni 2015-2016 nei confronti di due indagati stralciati da Rinascita-Scott (Costantino Gaudioso e Francesco La Rosa), in altro caso hanno pronunciato una sentenza assolutoria in un procedimento istruito dalla Procura di Vibo che vede quale co-imputato altra persona attenzionata dalla Dda di Catanzaro.


Da qui, l’istanza della Procura distrettuale con l’invito all’astensione e contestuale ricusazione. Per profili diversi, ma inerenti sempre l’incompatibilità funzionale, analoga istanza di ricusazione è stata avanzata in aula anche dall’avvocato Paride Scinica, difensore di Luigi Mancuso e Pantaleone Mancuso. Il Tribunale deciderà in giornata su tali richieste di astensione.

Giornalista
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