Maltempo, l'alto Tirreno cosentino flagellato dalla furia del mare

VIDEO-FOTO | A Tortora e Praia a Mare strade allagate, a Scalea stabilimenti balneari messi a soqquadro da acqua e fango. Intanto l'erosione costiera avanza inesorabilmente mentre la Regione resta sorda agli appelli

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di Francesca  Lagatta
27 novembre 2018
19:47

Acqua, fango, detriti, strade allagate e cemento eroso. Si è visto di tutto questa mattina lungo la costa altotirrenica cosentina, colpita da una potente mareggiata che ha scavato muri e rocce e portato alla luce i soliti, insormontabili problemi in salsa calabrese, quali abusivismo edilizio ed erosione costiera, con quest'ultima che avanza inesorabile tra l'indifferenza istituzionale e la controversa burocrazia dei finanziamenti che giacciono inutilizzati nelle casse della Regione Calabria. Come sempre da Tortora in giù. 

Ed è proprio nella cittadina che confina a nord con la Basilicata che si sono registrati i danni maggiori, nella quale i cittadini, esausti e arrabbiati, con mezzi di fortuna hanno cercato di lavare via il mare dalle loro case senza troppo successo, mentre, tra una violenta ondata e l'altra, hanno inveito contro le istituzioni locali, addossando loro tutte le colpe. 


L'abusivismo edilizio

Ma non servono lauree per capire che la verità, come spesso accade, stia nel mezzo. Perché se è vero che la pubblica amministrazione del Tirreno cosentino fa acqua da tutte le parti, anche quando brilla il sole, è altrettanto vero che l'uomo, per fare spazio ai propri interessi, molto spesso sottovaluta la capacità della natura di mandare in frantumi ogni cosa che invade prepotentemente e abusivamente il suo spazio

Abitazioni costruite a picco sul mare, opere e costruzioni di dubbia liceità, ad ogni tempesta si sgretolano sotto l'impeto travolgente dell'acqua, innanzi a occhi impotenti che, adesso, implorano vendetta e giustizia. E tutto sembra normale. 

L'erosione costiera

Ad onor del vero bisogna però segnalare che, al di là della superficialità dell'uomo, c'è un altro fattore che sta mettendo a serio rischio le coste del Tirreno cosentino ed è l'erosione costiera, il fenomeno di “arretramento o di avanzamento della linea di costa, controllato da numerosi fattori meteoclimatici, geologici, biologici ed antropici”. 

Proprio a seguito del nostro servizio su Tortora, il sindaco Pasquale Lamboglia ci ha fornito una fitta documentazione che dimostra come dal novembre di un anno fa, a seguito di ogni mareggiata, il Comune ha informato la Regione Calabria sui danni provocati dal maltempo, chiedendo ripetutamente di inserire la sua comunità nel progetto del Sistema Rendis e l'aggiornamento del Master Plan Erosione Costiera.

Ma le richieste sono ancora in attesa di risposta, così come ad attendere è l'arrivo dei fondi destinati al contrasto del fenomeno. 

Danni su tutta la costa

Tortora, comunque non è l'unica cittadina del Tirreno cosentino ad aver subito danni. Quasi ovunque, le strutture permanenti degli stabilimenti balneari sono stati inondati di acqua e fango. In alcuni casi, come accaduto a Scalea, la furia delle onde ha messo a soqquadro ogni cosa. 

Anche le strade si sono ben presto allagate un po' ovunque, laddove la conformazione dell'asfalto e i canali di scolo non hanno consentito di indirizzare il flusso d'acqua. 

E come sempre, anziché cercare soluzioni, si è costretti a fare prima la conta dei danni

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