È morta la presidente della Calabria Jole Santelli: aveva 51 anni, era malata di cancro

VIDEO | La governatrice è deceduta nel corso della notte nella sua abitazione di Cosenza a causa di un'emorragia interna. Anche nella giornata di ieri, nonostante i malesseri, ha continuato a lavorare 

15 ottobre 2020
09:16

Calabria in lutto. È morta questa notte la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli. La governatrice e a lungo parlamentare di Forza Italia, è stata trovata morta questa mattina nella sua abitazione di via Piave, a Cosenza. Santelli avrebbe compiuto 52 anni il prossimo 28 dicembre.

Le cause della morte

Sarebbe morta per un’emorragia interna causata dalle patologie tumorali di cui soffriva da tempo. È quanto si è appreso da fonti mediche che hanno visto il corpo. La presidente è stata trovata sul divano della sua abitazione di via Piave, a Cosenza, questa mattina dal domestico che presta servizio nella casa. Presumibilmente, secondo fonti mediche, l’ora della morte è da stimare a dopo la mezzanotte.


 

I funerali

Domani, venerdì 16 ottobre, alle ore 10.30, il feretro del presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, sarà trasferito nella Chiesa di San Nicola a Cosenza, dove, alle ore 16.30, sarà celebrata la cerimonia funebre in forma strettamente privata, nel rispetto delle norme anti-Covid.

Sabato 17 ottobre, dalle ore 9 alle ore 15, sarà allestita una camera ardente in Cittadella regionale a Catanzaro, per consentire a quanti vorranno di renderle omaggio. Potrebbero arrivare anche i leader della politica nazionale.

Alle 15, al termine della camera ardente, il presidente della Cec e arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, benedirà la salma del presidente della Regione.

 

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Chi era Jole Santelli

In campo e al fianco di Silvio Berlusconi fin da quando, nel 1994, il Cavaliere “scese in campo” fondando Forza Italia e cambiando per sempre la politica italiana.

Jole Santelli, la donna che ha soffiato la candidatura alla presidenza della giunta regionale a Mario Occhiuto, legò il suo destino politico, ma anche personale, agli azzurri e al cerchio magico di Berlusconi. Era stata eletta nel gennaio scorso come nuova presidente della Regione Calabria con oltre il 55% delle preferenze. Aveva sconfitto l'imprenditore vibonese Pippo Callipo in campo con una coalizione di centrosinistra.

Jole Santelli, la carriera

Di professione avvocato, sin dal giugno 1996 ha iniziato a collaborare con l’Ufficio legislativo del gruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, per poi passare a quello di Montecitorio. Fin dal 2000, inoltre, coordina il Dipartimento giustizia del partito azzurro.

 

Per quattro legislature, 20 anni, è stata eletta parlamentare della Repubblica, una volta, nel 2006, in Emilia Romagna, e per due volte ha ricoperto il ruolo di sottosegretario di governo. La prima volta fu sottosegretario alla Giustizia nel terzo Governo Berlusconi (2001-2006), la seconda sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali nel Governo Letta (2013). Nel 2008, eletta nell’allora Pdl, andò a ricoprire il ruolo di vicecapogruppo alla Camera dei Deputati.

 

Nella corrente legislatura ha ricoperto l'incarico di vicepresidente della I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e degli Interni) e di vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia.

 

Stakanovista d’aula, è stata promotrice di 151 progetti di legge ed ha presentato qualcosa come 578 atti di indirizzo e controllo, ovvero mozioni, interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno.

 

Dal gennaio 2014 è stata coordinatrice regionale di Forza Italia. Dal momento in cui ci fu la scissione nel Pdl che fino a quel momento era stato guidato dal suo grande amico Giuseppe Scopelliti che poi decise di aderire a Ncd. Anche in quel momento Jole Santelli ebbe la meglio sui candidati uomini per il ruolo e cioè Pino Galati e Nino Foti.

 

Preso in mano il partito, ha esercitato il potere con piglio militare e ferma determinazione, commissariando le federazioni riottose e assorbendo, senza colpo ferire, dimissioni e abbandoni di chi, anche numerosi big e consiglieri regionali, non aderivano al suo verbo.

Inseparabile dai fratelli Mario e Roberto Occhiuto, la Santelli è stata vicesindaco del primo e capolista “a collegi invertiti” con il secondo alle politiche del 2018. Per oltre un anno ha sostenuto la candidatura di Mario governatore, prima di aggiudicarsi la partita dopo il niet della Lega sul primo cittadino del capoluogo bruzio.

 

Poi divenne la peggiore nemica dei due fratelli, ma si giocò la partita in una situazione sicuramente migliore per il centrodestra rispetto a cinque anni prima.

Anche allora Jole era stata protagonista girando in lungo in largo la Calabria con la candidata Wanda Ferro che, sconfitta da Oliverio, non entrò neanche in Consiglio regionale per una modifica incostituzionale alla legge elettorale regionale. Modifica approvata sul finire della legislatura di Scopelliti da una maggioranza di centrodestra, di cui faceva parte anche Fi, e che il partito “dimenticò” di riferire alla adesso senatrice di Fdi.

 

Wanda non gradì per nulla tanto che lasciò Forza Italia e i rapporti con Jole non sono mai più stati gli stessi. Cinque anni dopo, con il vento in poppa per il centrodestra a trazione sovranista, Jole Santelli scelse la tornata e il momento giusto per giocarsi la possibilità di essere la prima donna a guidare la Regione Calabria.

 

La “candidata del destino” che conquistò la Regione

«Ci sono candidati che programmano da anni la presidenza della Regione e ci sono candidati per caso, io dico di essere candidata per fato, cioè il destino ha voluto che mi candidassi». Esordì con queste parole Jole Santelli, lo scorso 23 dicembre, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, alla presentazione della sua candidatura alla presidenza della Regione per il centrodestra.

 

"Candidata per destino", disse Santelli, ma in realtà la sua indicazione è stata il frutto del gioco dei "veti incrociati" che per settimane occuparono le trattative nella coalizione. Il più "accreditato" candidato governatore per il centrodestra infatti per mesi è stato il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, a cui Santelli tra l'altro era molto legata avendo ricoperto il ruolo di vicesindaco al Comune bruzio.

 

E Santelli difenderà strenuamente l'opzione Occhiuto fino alla fine, fino a quando il no della Lega di Salvini al nome del sindaco di Cosenza non diventerà insormontabile: è qui che nasce la sua candidatura alla guida della Regione, una candidatura di “superamento”, come si dice nel gergo politico.

 

La discesa in campo di Berlusconi

Sarà il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a convincere definitivamente Santelli e ad aiutarla a sgomberare il campo da dubbi e perplessità, legate anche alle sue condizioni di salute. Ma a Berlusconi Santelli non poteva dire di no, considerando la grande ammirazione che la parlamentare calabrese aveva per il Cavaliere: «A lui devo tutto», disse un giorno Santelli in un'iniziativa elettorale con lo stesso Berlusconi.

 

La discesa in campo per le Regionali costerà a Santelli il "gelo" iniziale di Occhiuto, che però dopo una settimana si schiererà anch'egli decisamente al suo fianco, ma ricompatterà la coalizione di centrodestra, unita e granitica sul nome dell'azzurra, un nome molto gradito agli altri leader dello schieramento come il leghista Matteo Salvini e Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia.

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