Nel 2020 recuperati dai carabinieri di Cosenza oltre 150 tra opere d’arte e reperti archeologici trafugati

Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale ha effettuato controlli su tutto il territorio calabrese e nazionale. Sessantaquattro le persone denunciate

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di Redazione
12 maggio 2021
11:08
La comparazione tra i due dipinti
La comparazione tra i due dipinti

I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza hanno recentemente condotto, su tutto il territorio calabrese e nazionale, una serie di azioni investigative, che hanno consentito il recupero di reperti archeologici, frutto di scavi clandestini, ed il sequestro di numerosi beni d’antiquariato, tra cui importanti dipinti commercializzati in Calabria e provenienti da furti in abitazione consumati in tutta Italia, nonché di diverse opere d’arte contemporanea false.

Particolarmente significativa - secondo quanto si legge in una nota - è risultata l’attività investigativa che ha portato al sequestro di un dipinto, olio su tela, del XVIII sec., che ritraeva un “Puttino”, ricavato dal taglio di una grande pala d’altare, raffigurante “Madonna con Bambino, Santi e Cherubini”, trafugata nel febbraio del 1984, dalla Chiesa di San Giovanni Battista al Boeo di Marsala. Il frammento della pala d’altare, in vendita presso un antiquario calabrese, è stato individuato nel corso dell’attività di controllo degli esercizi commerciali dello specifico settore, costantemente eseguita da questo Nucleo. La successiva comparazione dell’immagine con quelle censite nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo gestito dal comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, ha permesso di individuare l’opera pittorica dalla quale era stata ricavata mediante sezionamento.


Recentemente il dipinto è stato restituito al luogo sacro al quale apparteneva. Numerosi, inoltre, sono stati i sequestri di immobili abusivamente costruiti all’interno di aree tutelate perché di interesse archeologico e paesaggistico.Il Nucleo di Cosenza ha proseguito, anche nel 2020, con una incisiva attività di prevenzione che, associata ad una collaterale e costante attività repressiva, ha consentito di contrastare, in modo efficace, le varie forme di aggressioni criminali poste in atto nei confronti del patrimonio culturale locale regionale.

Il bilancio, riassunto nel comunicato, è di 64 persone denunciate, di cui 22 per reati contro il paesaggio; 12 beni antiquariali recuperati; 142 reperti archeologici recuperati; 3 controlli di sicurezza a musei, biblioteche ed archivi, finalizzati a prevenire i reati di furto e danneggiamento; 93 controlli ad aree archeologiche finalizzati a prevenire le attività di scavo clandestino; 104 controlli ad aree paesaggistiche e monumentali finalizzati a prevenire abusi edilizi; 29 controlli ad attività antiquariali, fiere e mercatini di settore finalizzati a prevenire i reati di ricettazione e riciclaggio.

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