VIDEO | Il primo cittadino del comune tirrenico catanzarese Francesco Stella torna sul caso del decesso di un suo concittadino che aveva bussato invano alla porta del presidio sanitario poco prima. Insorgono anche i sindacati: «Si faccia chiarezza»
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«In un turno doveva esserci il medico designato ma non c’era nessuno». Il sindaco di Falerna Francesco Stella torna sulla tragica morte di un suo concittadino, Franco Porco, che la sera del 23 maggio scorso è deceduto in piazza a seguito di un malore. Il sessantanovenne pochi minuti prima si era recato alla postazione di guardia medica del centro tirrenico catanzarese ma non ha trovato nessuno. Situazione, ribadisce il primo cittadino, che era già astata segnalata.
«Noi avevamo segnalato ai vertici dell’Asp già l’11 aprile questo problema che alcuni cittadini palesavano. Nei giorni e nelle ore in cui il medico doveva essere di servizio, non c’era». Continua il primo cittadino che informa di essere stato contattato telefonicamente dal commissario straordinario Antonio Battistini che ha espresso solidarietà e vicinanza: «L’Asp c’entra poco nella vicenda. Per l’Asp il turno era coperto, era il medico a essersi assentato»
Insomma un caso ripetutosi più volte, dove il professionista ha lasciato scoperta la propria postazione. Per il sindaco un danno grave per la comunità e le persone più fragili che nel centro storico del paese sono tante, in molti casi sole, e non hanno modo e mezzi per riuscire a raggiungere i presidi sanitari più vicini.
Poi il sindaco Stella conclude invocando l’intervento dell’autorità giudiziaria: «Credo che si debba muovere anche la Procura della Repubblica. Sono competenze dell’Asp, non comunali. Ma come rappresentante di una collettività mi sento in dovere di rappresentare queste fasce più deboli. Credo che l’indagine debba andare a fondo affinché non si ripetano più fatti di questo genere».
Scalese (Cgil): «Si faccia chiarezza»
Nel merito della questione è entrata anche la Cgil, in particolare il segretario generale dell’Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Enzo Scalese: «La tragica vicenda avvenuta a Falerna impone non solo chiarezza immediata su quanto accaduto, ma anche un confronto urgente e serio sul futuro dei presidi sanitari territoriali in Calabria».
«Questa morte poteva essere evitata? Non lo sappiamo e certamente non è nostro compito procedere con queste valutazioni - aggiunge Scalese - ma è nostro dovere pretendere che si accertino i fatti e le eventuali responsabilità. Ancora più urgente è comprendere quale sia il disegno complessivo che la struttura commissariale intende attuare rispetto al futuro delle guardie mediche e, più in generale, della sanità territoriale. Da tempo si leva purtroppo inascoltato il grido d'allarme di sindaci e amministratori locali, soprattutto nei comuni più interni e isolati, dove l'assenza di servizi adeguati si traduce in una drammatica percezione di abbandono. Nei contesti dove il personale è insufficiente, le strutture spesso inadeguate, il taglio delle guardie mediche rappresenterebbe l'ennesimo colpo inferto a un sistema sanitario già segnato da carenze strutturali gravi e persistenti».
«La Cgil ribadisce - sottolinea il segretario generale della Cgil Area Vasta - la propria ferma contrarietà a ogni ipotesi di ridimensionamento dei presidi sanitari di prossimità e chiede risposte concrete, immediate e trasparenti. È tempo che la politica regionale si assuma fino in fondo la responsabilità di garantire ai cittadini calabresi il diritto alla salute, ovunque essi vivano, e non solo nei pressi dei grandi ospedali o nei capoluoghi».