La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria ha posto un punto decisivo sulla vicenda del progetto artistico “Opera”, realizzato sul lungomare Falcomatà di Reggio Calabria. Con la sentenza n. 288/2025, depositata il 26 novembre, il Collegio ha respinto integralmente il giudizio di responsabilità promosso dalla Procura regionale, che contestava un presunto danno erariale da 798.490 euro al Comune di Reggio Calabria.

La causa riguardava la società appaltatrice Sub Divo s.r.l., l’artista Edoardo Tresoldi, e quattro dirigenti comunali che avevano ricoperto il ruolo di responsabili del procedimento. Secondo l’accusa, la rimodulazione dell’opera – con la riduzione delle colonne e la loro diversa collocazione – avrebbe comportato un aggravio economico non giustificato.

Le decisioni della Corte dei Conti

La sentenza ha affrontato separatamente le diverse posizioni, delineando un quadro chiaro sull’ambito della giurisdizione contabile e sulla responsabilità degli amministratori pubblici. Il Collegio ha dichiarato il difetto di giurisdizione nei confronti di Sub Divo s.r.l. e Edoardo Tresoldi, accogliendo le eccezioni dell’avvocato Ignazio Tranquilli. La Corte ha ribadito che i privati contraenti non svolgono funzioni pubbliche e non possono essere sottoposti al giudizio erariale. Eventuali controversie sul corretto adempimento contrattuale dovranno essere trattate dal giudice ordinario.

Inammissibili due citazioni per vizi formali

Sono state dichiarate inammissibili le citazioni nei confronti dei dirigenti comunali: Daniela Filomena Neri (difesa dall’avvocato Domenico Iofrida) e Santo Coppola (difeso dall’avvocato Demetrio Naccari Carlizzi). La Corte ha rilevato irregolarità nella notifica dell’invito a dedurre, tali da compromettere il diritto di difesa.

Sono stati assolti con rigetto della domanda Umberto Alessio Giordano (difeso dagli avvocati Mauro Fortunato Magnelli e Giuseppe Carratelli) e Grazia Maria Santina Pitasi (difesa dall’avvocato Attilio Cotroneo). Per entrambi, la Corte ha escluso la sussistenza del danno erariale. Le difese avevano dimostrato che l’opera è stata realizzata integralmente, le variazioni progettuali non hanno prodotto maggiori costi ingiustificati, una perizia tecnica aveva confermato la congruità del prezzo, non era stato provato alcun pregiudizio patrimoniale per l’ente.

Nessun danno erariale: respinta l’intera azione della Procura

Nel dispositivo finale, la Corte dei Conti ha respinto l’intera azione esercitata dalla Procura regionale, escludendo la responsabilità di tutti i convenuti. L’organo giudicante ha inoltre condannato il Comune di Reggio Calabria al pagamento delle spese legali, quantificate in 3mila euro per la difesa del dott. Giordano (avvocati Magnelli e Carratelli) e 3mila euro per la difesa della dott.ssa Pitasi (avvocato Cotroneo). La sentenza chiude così un procedimento complesso, che aveva sollevato dibattiti sulla gestione amministrativa dell’installazione artistica più riconoscibile del waterfront reggino.