Rinascita Scott, il pentito Mantella comincia a parlare dei politici vibonesi

Il collaboratore di giustizia nel corso della sua deposizione in aula al Maxiprocesso alla 'ndrangheta tira in ballo un consigliere regionale, l’ex vicesindaco di Vibo e due ex assessori comunali

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di Giuseppe Baglivo
31 maggio 2021
15:29
Nel riquadro Andrea Mantella
Nel riquadro Andrea Mantella

Ed a Rinascita Scott venne l’ora della… politica. Riserva numerose “sorprese” l’udienza odierna dedicata ancora una volta all’esame del collaboratore di giustizia Andrea Mantella. Impegnato nel riconoscimento fotografico con la sottoposizione – attraverso il videocollegamento – di diversi album depositati dall’ufficio di Procura distrettuale di Catanzaro, il collaboratore si è soffermato su alcuni esponenti politici di Vibo Valentia.

È il pm della Dda di Catanzaro, Antonio De Bernardo, a condurre l’esame del collaboratore dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia quando in aula viene mostrata – attraverso i monitor – la foto di Salvatore Bulzomìgià vicesindaco di Vibo Valentia (giunta guidata dall’allora sindaco Nicola D’Agostino) e poi consigliere regionale con l’Udc. E Andrea Mantella non si lascia pregare chiamando in causa anche altri politici. Ecco quanto dichiarato in aula: «Riconosco in foto Salvatore Bulzomì. È un politico di Vibo che era casa e bottega con Gianfranco Ferrante che lo stava portando avanti politicamente e lui si metteva a disposizione. Era Salvatore Bulzomì, con Vito Pitaro e De Filippis fra i politici che si mettevano a disposizione delle famiglie di ‘ndrangheta del Vibonese in quanto funzionali alla ‘ndrangheta. A Salvatore Bulzomì – ha continuato Mantella – lo conosco da vecchia data e intorno agli anni 2009, 2010 e 2011 lo vedevo sempre al Cin Cin bar o in giro con Ferrante». 


Gianfranco Ferrante si trova attualmente detenuto per Rinascita Scott ed imputato con l’accusa di associazione mafiosa. Salvatore Bulzomì, che nel novembre 2014 è stato candidato alle regionali nelle liste di Forza Italia (non eletto) e successivamente sconfitto anche a sindaco di Sant’Onofrio, non risulta allo stato indagato.

Continua Mantella rispondendo sempre al pm: «Di De Filippis ho fatto riferimento nei verbali e ricordo che insieme a Daniele De Sossi lo vedevo sempre nel gruppetto di piazza San Leoluca dove all’epoca Francesco Scrugli spacciava droga, in particolare eroina. De Filippis con lo stesso Daniele De Sossi – ha aggiunto il collaboratore – si sono poi addentrati nella politica e De Filippis era anche addentrato nelle scuole perché era parente di un professore, di un rettore della scuola». Vincenzo De Filippis, docente di matematica, consigliere comunale a Vibo Valentia dal 2010 al 2015 con il Pdl, già assessore comunale all’Ambiente nella giunta guidata dal sindaco Elio Costa (e candidato alle Politiche del 4 marzo 2018 con la lista “Civica popolare” di Beatrice Lorenzin, alleata del Partito democratico) in Rinascita Scott è accusato del reato di scambio elettorale politico mafioso. Daniele De Sossi, ex assessore comunale di centrosinistra (giunta Sammarco), non risulta indagato.

Sull’attuale consigliere regionale di centrodestra, Vito Pitaro (eletto a gennaio 2020 con lista “Santelli presidente”), Andrea Mantella ha invece dichiarato: «Vito Pitaro era amico di Salvatore Mantella e compagnia bella. Era di casa e bottega con la Banca di Maierato e faceva aprire conti correnti o prendere contributi». Anche Vito Pitaro non risulta indagato in Rinascita Scott, mentre Salvatore Mantella – cugino di Andrea Mantella – è fra i principali imputati di Rinascita Scott ed è stato condannato anche in appello nel novembre scorso in altro processo per aver preso parte all’omicidio di Mario Franzoni, avvenuto il 21 agosto del 2002 nella frazione Portosalvo.

 

Giornalista
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