Dopo tre giorni di ricovero all’ospedale Bambino Gesù di Roma, il piccolo Rocco, l’undicenne di Acri precipitato lo scorso 21 ottobre dal terzo piano di un bed and breakfast nella zona Tiburtina, continua a lottare per la vita. Dalle informazioni in nostro possesso, le sue condizioni resterebbero delicate, ma stabili. A comunicarlo è stato Fabrizio Montanini, consigliere municipale della Capitale e presidente del comitato di quartiere, che mantiene costantemente i contatti con la famiglia.

Il monitoraggio dei medici sarebbe concentrato soprattutto sulla pressione cerebrale, parametro fondamentale per valutare l’evoluzione del quadro clinico. I genitori, Enrico e Santina, insieme all’équipe sanitaria, confermano che nonostante la gravità dell’incidente, si registrano segnali incoraggianti. La speranza resta viva, alimentata dall’affetto e dalla preghiera che da giorni uniscono Acri e Roma in un’unica, grande catena di solidarietà.

«Dobbiamo aspettare che passino le 72 ore per poi iniziare a provare a ridurre la pressione del cervello – dicono i genitori – . Per il resto del corpicino è stabile. Ha gli occhi ancora gonfi e neri, ma i medici dicono che la situazione è normale per la botta, e per quanto riguarda gli organi interni tutto procede bene».

Le prime 72 ore di osservazione sono considerate decisive, e solo dopo questa fase critica sarà possibile valutare eventuali interventi mirati. Per ora, il corpo di Rocco reagisce positivamente, e non si registrano complicazioni significative agli organi interni o alla funzionalità generale. A preoccupare restano i traumi al capo e i segni visibili sul viso, soprattutto intorno agli occhi, dove persistono gonfiori e lividi. Intanto, da Acri, dove Rocco vive con la famiglia, e da Cirò Marina, paese d’origine della madre Santina, continuano a moltiplicarsi i messaggi di vicinanza, le veglie di preghiera e i post di incoraggiamento sui social e nelle Chiese. L’intera comunità si è stretta intorno al dolore e alla speranza dei genitori, sostenendoli in queste ore difficili.