Nel cuore del centro storico di Rossano, nel tratto compreso tra via Longo, San Biagio e Vico Barone, la situazione è al collasso. Un angolo di città che avrebbe potuto essere una risorsa per l’accoglienza e la vita comunitaria si presenta oggi come un punto critico, tra incuria e pericoli.

A parlare sono i fatti: muri lesionati, intonaci che cadono, sterpaglie ovunque, topi che circolano senza ostacoli, odori forti e persistenti che rendono impossibile anche solo affacciarsi alla finestra. I residenti convivono con questo scenario da troppo tempo. Alcuni di loro, affetti da patologie come asma e problemi cardiaci, sono costretti a vivere con le finestre chiuse per non peggiorare le proprie condizioni. Le segnalazioni al Comune sono state tante, ma ad oggi nessun intervento concreto. Esiste un’ordinanza che prevede una riqualificazione dell’area, ma da tempo è ferma, mai attuata.

Un’area di Corigliano Rossano abbandonata all’incuria e al degrado. Chi ha investito nel turismo ora valuta di lasciare. Residenti e turisti convivono con disagi e silenzi

La protesta 

La denuncia arriva anche da chi ha creduto in questo quartiere. Una coppia di Napoli ha acquistato una casa in via Longo per trascorrere parte dell’anno a Rossano. Oggi si dice pronta a venderla, delusa dalle condizioni igienico-sanitarie della zona. «Avevamo scelto questo posto per la sua bellezza, ma la realtà è diversa. Non possiamo restare in un contesto così trascurato», affermano. A pochi passi da loro, in un antico stabile ristrutturato, è stato avviato anche un B&B. Un’iniziativa che punta al rilancio del centro storico, accogliendo turisti provenienti da varie regioni. Ma anche loro si ritrovano a convivere con degrado e disservizi.

Alcuni ospiti, appena arrivati, hanno trovato il contesto esterno sporco e pericoloso, e non hanno nascosto la propria delusione. «La struttura è bella, ma fuori sembra un quartiere abbandonato», scrive una turista in una recensione. Il rischio, ormai concreto, è che questa parte di Rossano venga abbandonata definitivamente, non per mancanza di potenzialità, ma per assenza di interventi. Chi ci vive chiede solo pulizia, messa in sicurezza e attenzione. Nessuno si aspetta miracoli, ma almeno il rispetto delle promesse fatte. E soprattutto, che chi ha scommesso su questo pezzo di città – per viverci o per lavorarci – non sia lasciato solo.