Derby violento

Scontri dopo Cosenza-Catanzaro, spunta una nuova testimonianza: «L’auto colpita da un sasso, con me c’erano i miei bambini»

Il veicolo ha incrociato la carovana di tifosi giallorossi lungo la statale 107. L'uomo alla guida: «Siamo illesi per miracolo»

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di Salvatore Bruno
14 marzo 2024
10:16
Le forze dell’ordine presidiano il luogo degli scontri e, nel riquadro, il danno al parabrezza dell’auto colpita da una pietra
Le forze dell’ordine presidiano il luogo degli scontri e, nel riquadro, il danno al parabrezza dell’auto colpita da una pietra

Tra gli episodi inqualificabili consumati nella folle serata post derby dello scorso 10 marzo, come raccontato nell'immediatezza dal nostro network, c'è anche il danneggiamento di un'auto in transito lungo la Statale 107, colpita da una pietra lanciata da uno dei veicoli della carovana di tifosi giallorossi, lungo il tragitto compiuto dai sostenitori del Catanzaro tra lo stadio Marulla e lo svincolo autostradale di Rende, dove poi si sono verificati gli scontri con le forze dell'ordine.

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A bordo anche un bambino di tre anni

A bordo dell'auto, che ha subito il danneggiamento del parabrezza, viaggiavano quattro persone: il conducente, la figlia maggiore di quindici anni, il figlio più piccolo di tre anni, ed una nipote, pure lei di quindici anni. L'uomo ha avuto la prontezza di mantenere la vettura in carreggiata e di accostare, senza che nessuno all'interno dell'abitacolo, spavento a parte, subisse conseguenze. Solo per una casualità si tratta di un tifoso del Cosenza che nel pomeriggio aveva assistito al match vinto per 2-0 dal Catanzaro. «Ero già rientrato a casa dopo la partita. Subito dopo però sono nuovamente uscito, ma non da solo – racconta l'uomo al nostro network, chiedendo di mantenere l'anonimato per tutelare i minori con cui si trovava a bordo dell'auto – Insieme siamo andati al Parco Commerciale Campus per degli acquisti». Il complesso si trova, appunto, sulla Statale 107 in contrada Cutura, nei pressi dell'Università.


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La dinamica dell'impatto

«Sulla via del ritorno – ricorda ancora l'uomo – improvvisamente, nel buio, da questa colonna di pullman arriva un oggetto contundente, che poi si rivelerà essere una pietra, contro cui vado ad impattare ad una velocità mediamente sostenuta, circa 60 chilometri orari. Ho mantenuto la calma, però lo spavento è stato tanto ed ho temuto potesse accadere il peggio per i miei figli e per mia nipote. Posso assicurare che non è stata una esperienza piacevole. Un gesto che testimonia la violenza gratuita esercitata in danno di ignari passanti, estranei alle beghe tra tifoserie o, meglio, tra teppisti. Al mio posto poteva esserci un neo patentato, una signora anziana, qualcuno che avrebbe potuto perdere il controllo del veicolo, finendo col riportare anche danni fisici, oltre che materiali. Noi siamo rimasti illesi per miracolo». L'uomo ha sporto denuncia provvedendo poi a riparare il veicolo, privo di polizza cristalli e non assicurato per gli atti vandalici, di tasca propria.

Giornalista
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