Tentato omicidio a Tropea, il 61enne fermato si assume la responsabilità: «Sono stato io»

Ieri una donna di 42 anni è stata raggiunta da due colpi di pistola al petto e al braccio. L'uomo dopo il ferimento avvenuto per strada si è dato alla fuga ma è stato rintracciato nella sua abitazione dai carabinieri

di Redazione
17 aprile 2021
15:30

Comparirà con tutta probabilità lunedì prossimo davanti al gip, per la convalida del fermo indiziato di delitto, il 61enne Antonio Scidà, accusato del tentato omicidio di una donna di 42 anni avvenuto ieri a Tropea. Il fatto è accaduto nel rione delle case popolari.

Con la donna Scidà avrebbe avuto una relazione sentimentale che quest'ultima avrebbe deciso di troncare. La vittima è stata raggiunta da due colpi di pistola al petto e al braccio e per pochi centimetri non è stata attinta al cuore, e si trova adesso ricoverata all'ospedale, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.


L'uomo dopo il ferimento avvenuto per strada si è dato alla fuga ma è stato rintracciato nella sua abitazione dai carabinieri che l'hanno sottoposto all'esame dello stub. L'indagato, assistito dall'avvocato Mario Bagnato, si è assunto la paternità del gesto e il possesso dell'arma, ma non quello di un ordigno rinvenuto nel giardino della palazzina in cui vive. Si tratta di una bomba di fabbricazione rudimentale, contenente 660 grammi di polvere pirica e con una miccia lunga circa mezzo metro a lenta combustione, che avrebbe potuto provocare ingenti danni, finanche distruggere un'autovettura.

L'ordigno, che si trovava nell'area verde accessibile alle persone, è stato preso in consegna dagli artificieri. Scidà che ieri pomeriggio ha avvertito un malore ed è stato trasportato al nosocomio cittadino dove ha trascorso la notte in osservazione. Successivamente è stato condotto nel carcere di Vibo Valentia.

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