«È venuto a mancare quest'anno un diritto, quello al trasporto convenzionato. Dicono che non ci sono i fondi, nessuno è in grado darci risposte e noi siamo in seria difficoltà». Così Maria Persampieri, mamma di Nicola, costretta ogni mattina, dopo aver accompagnato il secondo figlio di due anni all'asilo nido di Santa Caterina sullo Ionio, a percorrere circa 20 chilometri, da Badolato a Soverato, per garantire al figlio autistico l'ingresso a scuola poichè i ritardi nell’erogazione dei fondi da parte della Regione alla Provincia di Catanzaro, hanno di fatto portato a una riduzione del servizio di trasporto scolastico per persone con disabilità.

Una soluzione tampone per il momento che la signora ha trovato in accordo con il dirigente scolastico dell'Istituto Alberghiero, dove Nicola frequenta il secondo anno, tenendo in considerazione anche le esigenze di un'altra studentessa con disabilità di San Sostene, con la quale condivide il viaggio di ritorno.

Tra disagi e difficoltà 

«Mi trovo in grande difficoltà - ammette la signora - perchè devo uscire di casa presto la mattina con un bimbo di due anni da accompagnare al nido in un altro comune. Ho quasi mezz'ora di viaggio e non è facile arrivare in orario. In più se il piccolino dovesse ammalarsi, non potrei accompagnare Nicola a scuola. Purtroppo non c'è nessuno che possa venirmi in aiuto e mio marito lavora». Ma non è solo questo il problema, Nicola infatti potrebbe rischiare una regressione: «noi stiamo lavorando tanto sul renderlo autonomo - spiega mamma Maria -. Già alle scuole elementari lui viaggiava col pulmino, adesso si ritrova a dover essere accompagnato dalla mamma e lui stesso mi dice che non vuole. Sono molto preoccupata per questo».

Continuano i disagi nel Catanzarese per i ritardi nell'erogazione dei fondi destinati al servizio di trasporto scolastico per studenti con disabilità. Questa volta a lanciare un grido di aiuto è la mamma di Nicola, studente autistico dell'istituto Alberghiero di Soverato

L’appello alle istituzioni

Dopo aver affrontato la questione sia con il dirigente scolastico che con un avvocato di fiducia, la situazione è stata portata all'attenzione anche del garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria: «spero che lui ci aiuti a trovare delle risposte nel più breve tempo possibile». Un appello accorato dunque quello di mamma Maria: «si parla tanto di inclusione ma è tutta una facciata - dice - nelle difficoltà noi famiglie siamo sole quindi l'appello che io faccio a chi di competenza è di ricordarsi non solo il 2 aprile di esporre i cartelloni sull'autismo ma rendersi conto delle reali difficoltà e cercare di risolverle».