Vaccini Calabria, dati sempre più incerti: 38mila dosi non registrate, stretta della Regione sulle Asp

Il fenomeno era stato denunciato lo scorso aprile dal presidente Spirlì. Per venire a capo delle incongruenze numeriche il commissario ad acta e la Cittadella decidono di accentrare la gestione delle fiale nelle mani della Protezione civile: si stringono le maglie dei controlli (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
19 maggio 2021
10:03

umenta il numero di vaccini somministrati in Calabria ma parallelamente si amplia anche la voragine nei dati già denunciata nell'aprile scorso dal presidente ff della Regione, Nino Spirlì. E a giudicare dalle ultime cifre la reprimenda espressa all'epoca nei confronti delle aziende sanitarie e ospedaliere non ha sortito alcun effetto, al contrario. Il disallineamento nei dati ha continuato a correre e così ieri il commissario ad acta, Guido Longo, ha imposto la stretta

Le dosi mancanti

La novità nella gestione e nell'organizzazione nella consegna dei vaccini è contenuta nella ultima missiva trasmessa dalla struttura commissariale alle aziende ospedaliere e sanitarie calabresi. A partire da oggi cesserà l'autonomia nel trasferimento delle dosi ai centri vaccinali e ogni movimentazione delle fiale verrà accentrata dal soggetto delegato, Fortunato Varone, cofirmatario della missiva.


In altre parole, l'assegnazione formale e numerica delle dosi ai diversi centri vaccinali non sarà più competenza delle Aziende sanitarie e ospedaliere, ma del soggetto delegato che firmerà i diversi ordini di servizio. Soltanto in base a queste disposizioni le Asp potranno poi procedere allo smistamento delle fiale conservate nelle farmacie aziendali, nelle quantità indicate da Varone.
Obiettivo è venire a capo delle dosi mancanti che da aprile a maggio sono aumentate considerevolmente: 23mila ad aprile ma oggi all'appello ne mancano 37.886.

Il disallineamento

Lo scorso mese il presidente ff era stato più che perentorio: «Le dosi sono state somministrate ma non registrate sulla piattaforma telematica» aveva riferito. L'origine dell'odierno disallineamento, che intanto ha continuato ad ampliarsi, non è spiegata nell'ultima missiva dove però si fa di conto: dalla «differenza tra il totale delle dosi consegnate e il totale delle dosi somministrate rispetto alle giacenze certificate dalle comunicazioni giornaliere delle farmacie, a tutt'oggi risultano mancanti un totale di circa 37.866 dosi di vaccino».

Mancate registrazioni?

Nella rilevazione di aprile era emerso, ad esempio, che la provincia in cui il fenomeno risultava più esteso era quella di Reggio Calabria con un arretrato di 12mila dosi, a seguire Cosenza con 5.800 somministrazioni "scomparse" e Crotone con 2.100. Infine, Vibo Valentia con 1.600 dosi e 649 dalla provincia di Catanzaro. Difficile capire oggi se il fenomeno sia totalmente ascrivibile alla mancata registrazione dei dati sulla piattaforma telematica ma quel che è certo è che la Regione intende vederci chiaro. Così è stato disposto che «nessuna assegnazione e distribuzione dei vaccini potrà più essere effettuata dalle farmacie territoriali in piena autonomia gestionale».

Le maglie dei controlli

Si stringono le maglie dei controlli che d'ora in avanti sarà salda nelle mani della Protezione civile e, in particolare, di Fortunato Varone che avrà cura due volte a settimana di comunicare i dati relativi alla distribuzione ad ogni singola farmacia «con l'indicazione dettagliata delle dosi da distribuire ad ogni singolo centro vaccinale con specifico riferimento alla tipologia di vaccino, ai destinatari, al numero di dosi, al lotto di appartenenza e alla scadenza». 

Giornalista
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