VIDEO | Lo stallo tra Corap e Arsai condanna l’area dei mercati generali all’abbandono: senza gestione né controlli, il cuore produttivo della città si è trasformato in una discarica a cielo aperto
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Tra capannoni e strade che dovrebbero rappresentare il cuore produttivo di Vibo Valentia, l’area industriale in zona aeroporto si presenta come un enorme accumulo di rifiuti. Cumuli di spazzatura, elettrodomestici abbandonati, rovi che nascondono altri scarti, resti di incendi con copertoni e plastica bruciata. «Abbiamo una terra meravigliosa e invidiata da tutti, poi però giri l’angolo e ti ritrovi queste porcherie. È semplicemente uno schifo», commenta con rabbia e amarezza chi si trova ogni giorno a passare davanti ai mercati generali. Un quadro che fa somigliare più a una discarica a cielo aperto quello che dovrebbe essere un polo produttivo.
Il degrado è evidente soprattutto all’esterno dei capannoni. C’è chi punta il dito proprio contro i grossisti di frutta e verdura, accusati di contribuire al problema con gli scarti delle loro attività. Accuse respinte dai commercianti ai nostri microfoni nelle scorse settimane: «È vero, ci sono anche scarti riconducibili alla nostra attività - raccontavano - ma la maggior parte di noi fa la differenziata in modo corretto. Se ci fossero le telecamere tutta questa spazzatura non ci sarebbe, perché alla prima multa nessuno utilizzerebbe la zona come discarica a cielo aperto».
Il vero nodo è però altrove. L’intera zona industriale ricade ancora sotto la competenza del Corap, il consorzio regionale in liquidazione. La gestione dovrebbe passare alla nuova Agenzia Arsai, ma il trasferimento delle funzioni è fermo da mesi. Il passaggio era infatti previsto per marzo, poi rinviato a giugno, quindi ad agosto. Ma ad oggi ancora nulla è stato fatto. Nel frattempo il Comune stima in circa 40mila euro il costo per ripulire l’area e restituire un minimo di decoro. Costi che il Corap, al momento, non sembra intenzionato a farsi carico.
«Lavoriamo a un accordo con il Corap per avviare la bonifica», fanno sapere con rinnovata fiducia da Palazzo Razza. Fiducia che deriverebbe dai buoni rapporti tra gli enti già sottoscrittori, nei mesi scorsi, di una convenzione per il collettamento del depuratore Silica all’impianto di Porto Salvo. Ma la realtà oggi dice tutt’altro, i cumuli di immondizia non fanno che aumentare insieme allo sdegno dei passanti. Per chi mette piede in questo angolo di Vibo Valentia, l’immagine è sempre la stessa: quella di una terra di nessuno.