Maria Elisabetta Taccone è la presidente della sezione Calabria dell’Associazione delle dimore storiche italiane (Adsi). Un grande patrimonio che ancora non è molto utilizzato. L’abbiamo intervistata per capire come procede l’associazione alla valorizzazione delle dimore storiche calabresi, quali sono i progetti e i programmi.

Le dimore storiche calabresi: quante e quali sono?
«Il patrimonio dell’Associazione Dimore Storiche Italiane – sezione Calabria – racchiude un valore culturale ereditato dal passato e rappresenta un grande potenziale per il futuro della regione. Le dimore storiche calabresi sono parte integrante dell’identità di questa terra: testimoni silenziosi di secoli di storia, famiglie, valori e bellezza, capaci di raccontare la Calabria autentica. Una Calabria fatta non solo di paesaggi e natura, ma anche di cultura, di relazioni e di un ambiente che, con le proprie memorie e architetture uniche, resta spesso invisibile agli occhi del grande pubblico. ADSI Calabria porta avanti una visione nuova e determinata: rendere queste dimore non solo simboli di un passato illustre, ma protagoniste di una rinascita possibile. Crediamo che la bellezza e l’integrità siano valori da proteggere e rilanciare, oggi più che mai. Le dimore che fanno parte dell’Associazione sono 90, ma abbiamo un ampio margine di espansione, perché in Calabria le residenze storiche sono almeno il triplo. Il nostro compito è coinvolgere i proprietari e unirci per valorizzare un patrimonio che, da solo, fatica a sopravvivere. Non si tratta solo di luoghi, ma di eredità vive, capaci di parlare al presente e al futuro». 

Le dimore storiche possono svolgere un grande ruolo dal punto di vista culturale e nella promozione e valorizzazione dei nostri centri storici.
«Le dimore storiche possono diventare motori di un turismo culturale e sostenibile, capace di valorizzare borghi, tradizioni, paesaggio ed esperienze. Valorizzare le dimore storiche significa attivare economia locale: restauri, eventi culturali, ospitalità di qualità, filiere artigianali. Una filiera virtuosa che crea lavoro, attrazione e senso di appartenenza. ADSI si propone come ponte tra istituzioni, cittadini e imprese: un hub di relazioni in grado di generare bellezza condivisa, consapevolezza collettiva e un nuovo modo di raccontare la Calabria».

‘Il cinema nelle dimore storiche’ è una bella iniziativa che parte dal Palazzo Grisolia, nel centro storico di Cosenza. Una grande opportunità.
«La rassegna Fuori Campo è un progetto itinerante di promozione cinematografica dedicato alla valorizzazione del cinema italiano d’autore indipendente e del patrimonio artistico e architettonico del territorio. Il programma prevede visite guidate, incontri, dibattiti, proiezioni e workshop di approfondimento con esperti del settore cinematografico e studiosi di storia dell’arte e architettura. L’iniziativa prende il via oggi, venerdì, da Cosenza, dove in via della Giostra Vecchia sorge Palazzo Grisolia, uno dei più antichi del centro storico. L’appuntamento è in Piazza XV Marzo, da cui partirà la passeggiata guidata Cosenza dal Rinascimento al Risorgimento tra antiche dimore e monasteri, fino a raggiungere Palazzo Grisolia per l’apertura e la presentazione del progetto. I prossimi appuntamenti saranno il 22 novembre a Villa Cefaly Pandolphi ad Acconia di Curinga (CZ) e il 30 novembre a Palazzo Cybo Malaspina ad Aiello Calabro (CS). La rassegna, sostenuta dalla Calabria Film Commission nell’ambito del progetto Bella come il cinema, rappresenta una grande opportunità perché riporta le dimore al centro della vita culturale della regione, non come quinte del passato, ma come spazi vivi in cui la comunità può ritrovarsi, riconoscersi e raccontarsi».

Quali iniziative intendete svolgere per far conoscere questo splendido patrimonio storico?
«Domenica, in occasione della Festa nazionale dell’Agricoltura, si terrà l’evento ADSI Coltiviamo la Cultura: sei dimore della Calabria saranno aperte al pubblico — Palazzo Amarelli a Corigliano-Rossano (CS), Masseria Zurlo a Scandale (KR), Castello del Principe a Sangineto (CS), Palazzo Grillo - Le Corti a Polistena (RC), Palazzo Provenzano a Catanzaro e Tenuta Acton di Leporano a Rizziconi (RC). Le attività e le esperienze proposte nelle varie dimore includeranno degustazioni, laboratori, mercatini, conferenze e workshop, oltre alla possibilità di visite guidate alle residenze. Un’occasione preziosa per conoscere da vicino la ricchezza del patrimonio rurale e il legame profondo che unisce le residenze storiche al mondo produttivo agricolo e artigianale. A gennaio, presso l’Università della Calabria, saranno assegnati i premi del Bando Nazionale Tesi di Laurea ADSI 2025. In quell’occasione si terrà la tavola rotonda Rivalutazione e utilizzo del patrimonio architettonico delle aree interne, presieduta dalla presidente nazionale ADSI, Maria Pace Odescalchi. Nel mese di ottobre abbiamo partecipato con ADSI nazionale al TTG di Rimini, proponendo due itinerari turistici che raccontano la bellezza della regione attraverso le nostre dimore. Due percorsi già attivi, che quest’anno hanno accolto gruppi di visitatori venuti appositamente in Calabria per scoprire le residenze storiche — persone che, altrimenti, non avrebbero scelto questa regione, ma che sono arrivate proprio grazie a questo progetto. Durante l’estate abbiamo promosso la rassegna A Palazzo con lo Scrittore, ospitando autori e dibattiti culturali in quattro appuntamenti molto partecipati, che hanno riportato la cultura al centro della vita dei palazzi storici e creato occasioni di incontro e dialogo nelle comunità. Portare alla luce le storie positive di questa terra è per noi un dovere e una promessa. Perché la vera differenza non la fanno solo i luoghi, ma le esperienze che racchiudono. E ogni dimora ADSI è un’esperienza da vivere e custodire. Tuttavia, questo patrimonio ha bisogno di attenzione e di un sostegno concreto da parte delle istituzioni. Le dimore storiche lottano ogni giorno contro incuria, costi di manutenzione e solitudine gestionale. Per questo chiediamo una vera alleanza tra pubblico e privato, tra cultura e sviluppo, tra territorio e visione».