Bambini nati al di fuori del matrimonio, non riconosciuti dai genitori naturali o abbandonati. Bambini accolti e allevati nel brefotrofio (dal greco brephos - infante e trophein - allevare), antesignani delle case famiglia delle attuali politiche pubbliche assistenziali. Vite restituite alla vita. Nuove occasioni di conoscere l'amore di una cura, di una coccola, di una presenza.

La possibilità di nuovi orizzonti e identità da costruire interamente senza potersi voltare indietro attingere dalle origini. Storie e speranze che nell’immaginario collettivo si nutrono anche dei richiami letterari di Oliver Twist e Quasimodo, nati dalla penna rispettivamente di Charles Dickens e Victor Hugo.

Trentatré Stelline

Anche a Reggio Calabria questa storia ha scritto le sue pagine. Tra queste il tragico bombardamento americano del 21 maggio 1943 durante la seconda Guerra Mondiale. Furono distrutti ventidue edifici civili e danni ingenti furono arrecati a ulteriori sessantasette strutture. Novanta furono le vittime e un centinaio i feriti. Una bomba 500 kg deflagrò nel centro del cortile del brefotrofio, allora ospitato dove oggi sorge il palazzo della Cultura Pasquino Crupi, provocando il cedimento di uno dei muri perimetrali. All'interno delle cantine, adibite a rifugio antiaereo, restarono imprigionati una parte dei piccoli ospiti e del personale. Morirono trentatré lattanti, quattordici nutrici e una suora.

Nonostante l'edificio avesse le croci rosse dipinte sul tetto, per distinguersi quale obiettivo civile, fu duramente colpito. 

Nel 2020 la mostra Trentatré Stelline fu un tributo alla memoria di queste vittime innocenti della Storia. L'esposizione di opere di Mandra Stella Cerrone. Elisabetta Di Sopra. Giulio Manglaviti Mustafa Sabbagh e Alberto Timossi, aveva inaugurato la sezione PiCo, piano Contemporaneo di palazzo Crupi ed era stata curata dal comitato scientifico, formato da Angela Pellicanò, che ne è stata la presidente, Valentina Tebala e Paola Myriam Russo. Un'esperienza che poi non ebbe seguito. Era stato anche chiesto un impegno per l'intitolazione di una piazza o di una strada alle trentatré Stelline ma nessuna istanza fu mai formalizzata.

Lo scorso maggio, il consigliere metropolitano con delega alla Cultura, Filippo Quartuccio ha riacceso un faro, lanciando un appello affinchè la storia di questo luogo, già racchiusa in atti e documenti di archivio, abbia una nuova occasione di essere collettiva attraverso il contributo di chi c'era, di chi ha ancora una testimonianza o una foto da condividere.

L’appello

Una chiamata che investe la cittadinanza e insieme con la Città Metropolitana anche il Comune di Reggio Calabria, l’Archivio di Stato, l’Università Mediterranea, le associazioni e le scuole secondarie del territorio, il Ministero della Cultura.

Scadrà il prossimo 30 ottobre, salvo proroghe, l'avviso pubblicato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria nell'ambito dell'iniziativa “Il Brefotrofio di Reggio Calabria tra storia e rinascita. Memoria ritrovata”, finalizzata a raccogliere documenti storici, fotografie d'epoca, testimonianze, oggetti, materiali o ricordi legati alla vita dell’ex brefotrofio provinciale. I materiali raccolti saranno esaminati, digitalizzati (ove necessario) e potranno essere utilizzati, previo consenso, nell’ambito della costituzione di un Archivio della Memoria presso il palazzo della Cultura Crupi, dell’allestimento di una mostra pubblica, della pubblicazione di un catalogo storico-documentari.

È ancora possibile partecipare portando i materiali al palazzo della Cultura Pasquino Crupi in via Emilio Cuzzocrea 48, dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13, oppure inviando copie digitali, comprese eventuali testimonianze audio o video, all’indirizzo protocollo@cittametropolitana.rc.it.

La storia

Il brefotrofio provinciale di Reggio Calabria fu fondato nel 1869.  A Reggio Calabria la Ruota degli esposti (uno sportello girevole dove collocare i neonati abbandonati, senza essere visti dall'interno) funzionò fino al 1895.Veniva chiamata Baliatico, all’epoca, e aveva sede in via Cappucinelli. Poteva ospitare dodici lattanti e sei nutrici. A causa del terremoto del 1908, fu temporaneamente trasferito in via Possidonea, accanto al civico Ospedale. L'attuale palazzo di via Cuzzocrea, realizzato su progetto degli ingegneri Rocco Leale e Luigi Calogero, fu la sede successiva che fece, all'epoca, del brefotrofio reggino una delle strutture per la cura degli infanti più avanzate di tutta la regione. Fu sotto la direzione di Giuseppe Castorina e dal marzo del 1935 poté ospitare fino a sessanta bambini. La struttura era dotata di lactarium, laboratori di batteriologia e sierologia, un reparto immaturi dotato di due termoculle e un reparto divezzi. La gestione era affidata alle suore, alle quali era demandato il compito di vegliare sugli infanti e accertare il lavoro delle balie.

Già nel1895  l’Amministrazione provinciale aveva riorganizzato l’assistenza agli esposti, istituendo altri due brefotrofi nella Provincia, a Gerace Marina (l’attuale Locri) e a Palmi. Questi tre Brefotrofi restarono funzionanti per gran parte del XX secolo. Lo riferisce la nota storica che accompagna all'Archivio storico in cui confluisce il fondo articolato in serie ordinate cronologicamente riguardanti i Brefotrofi di Reggio Calabria, Palmi, Gerace e Locri. La serie Brefotrofio di Reggio Calabria comprende, in particolare, atti dal 1887 al 1997.

La vita nei documenti

La contabilità tenuta dall'Amministrazione Provinciale per i minori ospitati presso il Brefotrofio di Reggio Calabria (anno 1933), ma anche per i sussidi alle madri degli illegittimi maggiori di tre anni ammessi all'assistenza ed i sussidi erogati alle madri e nutrici. Delibere della Giunta Provinciale di Reggio Calabria riguardanti provvedimenti di natura assistenziale/sanitaria,contabile ovvero di ammissione nell'orfanotrofio provinciale Umberto I (anno 1955). L'ammissione all'assistenza con sussidio a minori nati da madri nubili e documentazione riguardante la retribuzione mensile alle bambinaie e balie. Prospetti contabili dei rimborsi ad altre Province che hanno assistito minori illegittimi.

Pratiche di bambini emigrati negli Stati Uniti d'America e l'adesione a richieste formulate dall'Organizzazione Americana "Catholic Relief Services National Catholic Welfar Conference" relativamente all'affidamento di trovatelli a famiglie residenti in Usa a scopo di adozione. L’elenco dei minori illegittimi ricoverati nell'Istituto Provinciale Assistenza Infanzia (Ipai) di Reggio Calabria con gli ingressi di 192 minori nel periodo dal 1963 al 1978 e di 56 minori dal 1978 al 1991. Vi sono riportati nomi, cognomi, date e luoghi di nascita oltre che date di ricovero e dimissione. Dati che racchiudono storie alla ricerca, in ogni tempo, di narratori e narratrici. Alla ricerca, in ogni tempo, di ascolto.