Nasce infatti la rivista semestrale online “Agàrtha. Sguardi dalla Terra di Mezzo” realizzato da un collettivo di artisti calabresi e non solo

La rivista digitale (fanzine) “Agartha. Sguardi dalla Terra di Mezzo” è il nuovo spazio editoriale dedicato alle culture e alle arti dell’area mediterranea, raccontate attraverso gli sguardi di protagonisti diretti, artisti, studiosi e professionisti, impegnati a vario titolo nella divulgazione. Riflessioni, idee e prospettive artistico-culturali in linea con la visione e le attività dell’associazione Agartha, fondata nel 2024 in Calabria dalla scrittrice e archeologa Eliana Iorfida e dall’attore Francesco Gallelli, col supporto di un collettivo artistico multidisciplinare. Un progetto corale, ispirato alla leggendaria terra di Agartha e alla sua comunità “di confine”. Concepita come magazine online a cadenza semestrale, in coincidenza degli equinozi, la rivista è fruibile online sul sito web dell’associazione (https://www.associazioneagartha.com/agartha-sguardi-dalla-terra-di-mezzo/). A partire dalla prima uscita (N. 0, Settembre 2025), ciascun numero è dedicato a un macro-tema, rispetto al quale gli autori coinvolti modellano il proprio contributo.

Le sezioni

Ogni rubrica, declinata al plurale, rispecchia i mondi e le attività connesse all’associazione: VISIONI (fotografia), NARRAZIONI (letteratura), FORME (arti visive e plastiche), ECHI (musica), ALMANACCHI (storia), FOCUS (società e politiche), SCENE (teatro), CARTOLINE (viaggi e storie dal mondo). Il tema di questa prima uscita è "identità", intesa sia come manifesto dell’associazione stessa e della rivista, che come archetipo rispetto al quale pronunciarsi. È in quest’ottica che Agartha assume un punto di vista mediterraneo: tanto in senso verticale, in termini di profondità culturale, spirituale e politica, quanto orizzontale, sul piano spaziale delle relazioni contemporanee.

Le firme

A condurci sulle rotte mediterranee sono il fotografo Oreste Montebello, che immerge il suo obiettivo tra i boschi della Sila Greca; la scrittrice Beatrice Tauro, ispirata dai versi del poeta marocchino Mohammed Bennis; Tiziana e Cristina Berlingeri (Fondazione Cesare Berlingeri ETS), in un viaggio poetico e spirituale tra le Piegature dell’artista Cesare Berlingeri; il musicista Francesco Denaro, sulle note della musica calabrese tradizionale; lo storico Alessandro Vanoli, interrogandosi sulle radici e l’attualità delle questioni mediterranee; il giornalista Bassam Saleh, con un omaggio sentito ai bambini e alla popolazione di Gaza; l’autore e regista di teatro Andrea Santantonio, che mette in scena nuove interpretazioni e prospettive dei miti mediterranei; l’autrice e viaggiatrice Lucia Noura Valori, con un affascinante affresco di Rabat, città multiculturale. La direzione della rivista è affidata a Eliana Iorfida, il progetto grafico e l’impaginazione all’artista Antonio Pittelli, l’illustrazione di copertina all’arista Roberta Lanciano (Agartha, acquerello). Chi desidera scaricare la rivista o sapere di più sui progetti dell’associazione, può consultare il sito web associazioneagartha.com, il profilo Instagram o scrivere direttamente all’indirizzo associazioneagartha@gmail.com.

“Magarìa, elegia di un mondo perduto”

Tra le attività dell'associazione anche una serie di lezioni spettacolo rivolte a grandi e piccoli, e un'opera teatrale che esplora la dimensione atemporale e globale uomo-natura, sacro e profano. Magarìa, elegia di un mondo perduto apre una crepa sulla superficie della società contemporanea per dare voce a un mondo in via di estinzione, fatto di ritualità più che superstizione, che sopravvive con fatica in alcune aree del Mediterraneo (Calabria, Basilicata, Puglia, Sardegna, Nord Africa, Grecia). Un atto di realismo magico che consente di accostare l’uomo di oggi, privato del sacro e dell’istinto, ad archetipi ancestrali, riconciliandolo con una consapevolezza necessaria. Un paganesimo proprio di intere comunità meridionali. Magarìa intreccia italiano, dialetto calabrese e lingue antiche, suoni dal vivo e composizioni elettroniche quali elementi di una liturgia collettiva.