VIDEO | Dagli studi de ilReggino.it, il maestro Alessandro Calcaramo racconta la nascita del gruppo “Corde Libere”, il progetto di (ri)nascita della Filarmonica e il valore sociale della musica in una terra che ha bisogno di suonare il proprio futuro: «La musica educa alla bellezza»
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Ospite negli studi de ilReggino.it, il Maestro Alessandro Calcaramo ci accompagna in un racconto dove la musica è bellezza, libertà, cura, linguaggio. E soprattutto, resistenza alla dispersione: quella culturale, sociale, identitaria. «La musica è importante ovunque, ma soprattutto oggi, a Reggio Calabria». Per Calcaramo non si tratta solo di note e melodie: «È educazione, è forma mentis, è disciplina che libera».
Dalle mani nasce il suono, e da quel suono prende forma una speranza. Reggio Calabria guarda avanti, e tra chi contribuisce a disegnarne l’orizzonte culturale c’è Alessandro Calcaramo, musicista, docente, fondatore del gruppo “Corde Libere” e tra i promotori della nuova Filarmonica Metropolitana Regina.
Corde Libere: il mondo in una melodia
Da undici anni, il progetto “Corde Libere” offre ai giovani musicisti un rifugio di senso, ma anche un laboratorio permanente per conoscersi, crescere, incontrare culture diverse attraverso il suono. Nato da un’idea del maestro, il gruppo mescola strumenti classici e tradizionali: chitarre, mandolini, buzuki, oud, percussioni africane. E propone musiche dei popoli: dalla pizzica salentina al sirtaki greco, dalla musica brasiliana alle tradizioni mediterranee.
«Ogni brano è un popolo, ogni suono è un’identità. Noi li facciamo dialogare tra loro, senza pregiudizi, cercando una bellezza condivisa». Una vera e propria pedagogia musicale della convivenza, che parte dalla scuola e si apre alla città. Corde Libere è nato per non disperdere il talento degli studenti più promettenti al termine delle scuole medie. «Finivano il ciclo e si perdevano. Ho pensato di tenerli insieme, creando qualcosa che fosse loro, che li rappresentasse».
Il gruppo ha preso forma a partire dai desideri dei ragazzi, coltivati dal maestro con un orecchio attento e una visione chiara: suonare insieme per raccontare il mondo. E per ricordare che fare musica è anche fare comunità.
La musica è anche terapia e futuro
Alessandro Calcaramo, specializzando in psicologia scolastica, è convinto del valore terapeutico della musica: «Cura l’anima, educa alla speranza, costruisce pensiero positivo». Da questa visione nasce anche il suo ruolo nel progetto Music Producer, promosso dal Comune di Reggio Calabria e dalla Città Metropolitana, in partenariato con Conservatorio Cilea, Università Mediterranea e Accademia di Belle Arti.
«Vogliamo insegnare la musica con un linguaggio moderno, che sappia unire le radici e l’innovazione». E soprattutto, offrire un’opportunità professionale reale, per evitare che tanti ragazzi siano costretti ad abbandonare la Calabria per inseguire un sogno altrove.
Un teatro, mille possibilità
Col Maestro abbiamo parlato anche della nostra battaglia per dotare Reggio Calabria ed i reggini di spazi teatrali e musicali che seguano il fermento culturale. Il Teatro Cilea resta per Calcaramo un simbolo, ma servono anche spazi off, luoghi dove i giovani possano sperimentare, osare, fallire e riprovare. «A Reggio abbiamo potenzialità incredibili, ma manca ancora un’industria della musica. Questo può essere un bene, perché protegge l’autenticità. Ma serve equilibrio tra libertà creativa e possibilità di vivere di musica».
La (ri)nascita della Filarmonica
Sabato 28, al cineteatro Odeon, si inaugura un progetto che punta in alto: la Filarmonica Metropolitana Regina. Calcaramo è socio fondatore e direttore artistico, insieme a Silvana Veonà, Nando Polimeni, Emilia Occhiuto e Giuseppe Spagna. Un’esperienza che affonda le radici nella storia: la prima Filarmonica reggina risale ai primi del ’900, e diede vita al Conservatorio Francesco Cilea. «Ora tocca a noi. Vogliamo riportare la grande musica tra la gente, senza barriere, senza élite».
Sul palco, con il maestro, ci saranno il soprano Francesca Canale, Simone Latella e l’orchestra d’archi del Teatro Cilea. Per una città che, finalmente, torna a sentire la propria voce.
Musica buona, fatta bene
«Non esiste musica migliore o peggiore. Esiste la musica fatta bene, o fatta male». Calcaramo non cerca primati, cerca bellezza, e invita tutti a non sottovalutare l’arte, soprattutto quella che nasce in Calabria.«C’è chi prende in giro i corsi per DJ o per music producer. Io rispondo che professionalizzare una passione è un atto rivoluzionario, soprattutto qui. Perché qui, ogni suono buono è già una resistenza».
Parola di maestro, parola di reggino.