La Bram Stoker’s Dracula Italian Society (BSDIS), ha incoronato “Vlad – Il figlio del Drago” (Mursia) come miglior romanzo su Dracula dell’anno. L’autore è Luca Arnaù, giornalista di lungo corso e direttore de La Capitale, già penna di altri romanzi a sfondo storico di successo internazionale.
 

Ambientato tra le ombre dell’Impero ottomano, “Vlad – Il figlio del Drago” catapulta il lettore nella Edirne del 1445, quando il giovane Vlad, principe di Valacchia ed erede della Casa del Drago, è prigioniero alla corte del sultano Murad II. Intorno al giovane si dispiega un mondo listato di sangue e inghiottito dal buio, fatto di intrighi di palazzo, torture, esecuzioni e alleanze. Sarà un’infanzia scura e terribile e questo servirà a forgiarne il suo carattere e ad accendere in lui il fuoco della ribellione, il fuoco del Drago.

L’estremo rigore storico, che tra queste pagine vince sulla seduzione gotica restituendo un ritratto romanzato ma veritiero, la potenza narrativa, le immagini fulminanti e la ricostruzione suggestiva delle origini del mito, hanno convinto la Bram Stoker’s Dracula Italian Society a premiare l’opera, considerandola una delle più riuscite reinterpretazioni italiane legate alla figura di Dracula nell’ultimo anno.

Nel corso degli ultimi anni Arnaù ha costruito un percorso solido nel thriller storico, inaugurato con “Le Dieci Chiavi di Leonardo” (2021), romanzo tradotto in 19 lingue e diventato il suo primo successo internazionale. A questo sono seguiti “L’Enigma di Leonardo” (2022), che ha consolidato l’universo narrativo dedicato al genio rinascimentale, e “Yeshua – Il Prescelto” (2023), un’opera che intreccia storia, religione e mistero. Nel 2024 Arnaù è tornato al mondo leonardesco con “Gli Arcani di Leonardo”.