I mercenari della Wagner, i combattenti fantasma di Mosca: carne da cannone dalla Siria all’Ucraina

È considerata una delle formazioni militari private più feroci e determinate. Le rivelazioni più recenti sulle loro regole d’ingaggio vengono dall’ex combattente Marat Gabidullin: «Chi viene arruolato ufficialmente non esiste e quindi non dovrà mai rispondere delle proprie azioni»

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di Giusy Criscuolo
13 maggio 2022
16:59

A parlare degli ultimi accadimenti in ucraina senza riserve è l’ex combattente Marat Gabidullin, entrato a 48 anni nella Wagner Group, dopo tre anni di prigione per omicidio.

Ex ufficiale dell’esercito russo, non potendo più rientrare tra i ranghi dell'esercito, ha pensato bene di arruolarsi nel Gruppo Wagner, dove a detta di Gabidullin sono «meno attenti alla fedina penale». Uscito dai ranghi dei “militari fantasmi” nel 2019 è tornato con il desiderio di raccontare ciò che nessuno vuole azzardare a dire: «Qualcuno in Russia dovrà parlare prima o poi».


Fantasmi che ora tutti conoscono

Per gli addetti ai lavori, soprattutto per coloro che analizzano il mondo medio/orientale e africano, il Gruppo Wagner è conosciuto da poco meno di un decennio. All’inizio, durante l’istituzione dello Stato Islamico, hanno cominciato ad essere reclutati per combattere la minaccia dell’Isis o Is, ad oggi conosciuto meglio come Da’ash. All’epoca erano veri e propri fantasmi, ad oggi sono tra i gruppi di mercenari più famosi e più pericolosi.

Lo stipendio: 3mila euro 

Lo stipendio per un contractor della Wagner, non avrebbe nulla a che fare con quello di altre realtà mercenarie che reclutano siriani, libici, africani e chiunque decida di arruolarsi per stipendi che vanno dai 600 ai 1500 euro. Più di 3.000 quello per i Pmc (Private Military Company) Wagner durante le missioni. Già inviato nel 2015 nel Donbass a combattere a fianco dei separatisti russi è stato successivamente mandato in Siria.

«Fantasmi che non devono rispondere delle proprie azioni»

Gli viene chiesto cosa pensa delle numerose prove che si aggiungono alla lista della violazione dei diritti umani legati ai componenti della Wagner. Gabidullin sostiene di non aver mai commesso abusi, ma non si è mostrato sorpreso delle prove che si stanno accumulando contro gli arruolati nella Wagner. «Non ci è stato insegnato un codice di condotta. L'unico obiettivo era l'esercito. Coloro che vengono arruolati in Wagner non esistono ufficialmente, quindi sanno che non dovranno mai rispondere delle loro azioni». Sul suo ex capo, Dmitri Outkin, dice: «È un uomo senza fede, legge o qualsiasi principio morale».

Secondo alcune analisi e analisti, il Gruppo Wagner sarebbe formato da ex militari con peculiarità utili all’esercito riconosciuto oltre che da uomini usciti dalle carceri e che hanno necessità di monetizzare immediatamente. È un gruppo che esiste, ma “non esiste” e che il Governo russo con grande maestria utilizza come “carne da cannone” nei luoghi dove ha intenzione di mettere radici o in luoghi geo/economicamente allettanti e con risorse naturali fruttuose.

In Ucraina esercito russo in difficoltà perché non abituato a combattere

Riguardo all’Ucraina e all’attuale battaglia dice Gabidullin: «Sono stati colti di sorpresa dal fatto che l'esercito ucraino abbia resistito così ferocemente e che abbiano affrontato un esercito vero e proprio. Hanno vantato per anni il loro arsenale rimpinguato di nuove armi e parlato dei loro successi in Siria, dove hanno aiutato il presidente Bashar al-Assad a sconfiggere una ribellione armata, ma a combattere eravamo noi della Wagner. L’esercito russo non si è mai schierato veramente in prima fila. La carne da cannone eravamo noi».

Sottolineando come: «I successi dell'esercito russo in Siria sono stati in gran parte dovuti ai sacrifici dei mercenari. Questo fatto è completamente ignorato dall'establishment militare e non è noto al grande pubblico. Senza dimenticare che i generali dell'esercito russo ricevevano promozioni basate sui successi di Wagner».

A detta dell’ex contractor, alcuni ufficiali della “Compagnia” lo avrebbero chiamato per rientrare a combattere tra le fila dei mercenari a fianco dei militari russi in Ucraina, ma la sua risposta sarebbe stata: «Ragazzi è un errore». La conferma gli sarebbe arrivata quando avrebbe capito che le persone con cui si relazionava, erano convinte di affrontare milizie disordinate durante il loro ingresso in Ucraina e non truppe regolari ben addestrate.

Il paragone tra Siria e Ucraina

Azzarda anche un paragone tra la Siria e l’Ucraina: «Anche il compito dell'esercito russo era più facile in Siria. I suoi oppositori - lo Stato Islamico e altre milizie - non avevano sistemi antiaerei o artiglieria. Combattere in Ucraina è qualcosa di diverso».

Sottolineando come nei suoi anni in Siria, lui e i suoi colleghi avrebbero visto molti militari russi, ma che pochissimi di loro si sarebbero esposti direttamente nei combattimenti, perché il lavoro sporco lo facevano fare “alla carne da cannone”, cioè loro. Specificando come non avessero appreso molto durante quegli anni di combattimento. Difatti parla di truppe russe mal preparate ad affrontare questa guerra.

Sempre a Reuters ha detto: «Non credo che attaccare l'Ucraina, uno stato sovrano, sia giustificato. Il suo diritto all'indipendenza deve essere rispettato. Non vedo nelle azioni di questo Stato alcuna aggressione alla Russia». Ha poi continuato: «No ragazzi, andate voi ma senza di me. L'Ucraina per me è una parte del paese in cui sono nato e cresciuto, sono i miei compatrioti. È un paese fratello».

Genesi del Gruppo Wagner

È un'organizzazione militare privata. Non ha alcuna personalità giuridica è non è chiaro se la sua sede sia in Russia o in altro luogo, esistente già dagli anni del Califfato ha reclutato più uomini possibili, ma la sua “ufficializzazione” è avvenuta nel 2014 per sostenere i separatisti filo-russi nell'Ucraina orientale. È guidato da Dmitry Utkin e sarebbe finanziato da Yevgeny Prigozhin, un potente uomo d'affari strettamente legato a Vladimir Putin e inserito ad oggi nella lista dei sanzionati dall’occidente. Tutti parlano di un diretto passaggio di testimone nato dal Corpo Slavo che nel 2013 prese parte alla lotta contro l’Isis in Siria, ma non è così, perché i corpi sono distinti, ma numerosi combattenti del Corpo Slavo, all’epoca si schierarono tra le fila dei neo/wagneriani.

Il Pmc prende il nome dal tenente colonnello di riserva Dmitry Utkin, chiamato nelle comunicazioni radio Wagner, poiché sembrerebbe apprezzare molto il compositore Richard Wagner che a suo tempo fu molto apprezzato anche da Hitler. Questo nonostante - a detta di fonti dirette e che desiderano rimanere anonime - non sia il primo uomo, ma solo il comandante di Brigata.

Dicono di “Wagner” (Utkin), insignito di più medaglie di Eroe della Russia, essere una persona tosta, non un rammollito. Un sito russo racconta di lui che sia arrivato in posizioni vicino a Palmira senza battere ciglio e svestito. Dicono abbia una svastica tedesca tatuata sul braccio, un elmo con le corna e un Rodnover (definito uno dei simboli del paganesimo). Ciò sarebbe stato dichiarato a questa testata da uno dei comandanti della Pmc.

Dall'inizio della sua formazione, così come dovrebbe essere per società simili, il Gruppo è stato avvolto nel mistero. Sulla carta l'impresa non esiste, senza una registrazione societaria, una dichiarazione dei redditi o un organigramma da trovare. Ne segue che anche coloro che ne fanno parte come militari, non sono registrati, non risultano e non saranno accusabili di crimini di guerra in Ucraina, così come in Siria o Africa, così come i loro corpi non potranno essere richiesti dalle famiglie, poiché il silenzio è il primo obbligo.

Difatti ad oggi sono migliaia i corpi non riconosciuti e non richiesti dalla Russia. Uomini che a differenza di altre Società di Sicurezza, non potranno ricevere sepoltura e non potranno tornare alle proprie famiglie, perché nessuno le chiamerà. Così si spiegherebbero le centinaia di migliaia di militari russi o con divise russe, nei camion frigorifero e nei vagoni che da mesi attendono una sepoltura. Corpi che nessuno ha reclamato e nessuno reclamerà. Senza contare una pagina Telegram creata da militari ucraini che postano le foto di tutti i combattenti russi o con divisa russa, con tanto di generalità per fare in modo che qualcuno possa identificarli.

Siccome le società militari private in Russia sono considerate fuori legge, e siccome la Wagner agli atti non esiste, per cercare di legalizzare quantomeno un suo ramo e una sua presenza attiva nei luoghi di interesse della Russia, nel 2016 è nata la Società di Sicurezza Euro Polis di proprietà dell’uomo d’affari Yevgeny Prigozhin. Una versione quasi ufficiale del Pmc Wagner.

La Società, registrata nell'estate del 2016 a Krasnogorsk, vicino a Mosca, è stata ferma per sei mesi. Nel dicembre 2016, durante una visita a Mosca del ministro siriano del petrolio e delle risorse minerarie Ali Ghanem, sotto gli auspici del ministero dell'Energia russo, è stato preparato uno straordinario accordo tra Euro Polis e la Syrian General Oil Corporation, secondo il quale la società russa a responsabilità limitata si è impegnata a condurre operazioni militari per liberare giacimenti di petrolio e gas dall'Isis, anche con il compito di proteggerli e difenderli. Il tutto ricevendo come fii il 25 per cento della produzione in eccesso rispetto al costo delle operazioni di combattimento.

Ma è solo nel marzo del 2017 in un’intervista rilasciata al quotidiano kuwaitiano Assiyasa, che il ministro dell’Energia russo Alexander Novak avrebbe fatto riferimento a tali negoziati, e i risultati di tale incontro avrebbero permesso alla Euro Polis Llc di aumentare il proprio capitale a 3 milioni di rubli, aprendo ufficialmente una filiale nella Repubblica araba siriana, nella città di Damasco.

Nel mentre la Pmc Wagner ha iniziato un reclutamento massiccio tra Libia e Siria, oltre che un reclutamento indiscriminato di mercenari pronti ad andare a combattere in Ucraina accanto alle forze russe. Su alcuni canali Telegram, dove vengono reclutati i mercenari, si possono estrapolare informazioni preziose.

Inoltre uno dei mercenari, che fino a poco tempo fa era vicino al confine tra Russia e Ucraina, e ora tornato a casa, avrebbe detto ai giornalisti della BBC russa che nel punto di reclutamento a Molkino vicino a Krasnodar «stanno reclutando indiscriminatamente tutti. Anche quelli che sono nelle liste nere». Secondo lui, formalmente non si tratterebbe solo di Wagner, ma anche di altri distaccamenti con vari nomi. «Stanno raccogliendo ogni sorta di marmaglia. Con i ragazzi li chiamiamo “battaglioni penali”», ha aggiunto.

Il reclutamento sarebbe iniziato il 28 febbraio e quasi tutte le restrizioni che esistevano prima sono state revocate per i “candidati”. «Se pochi mesi fa nessuno è stato portato alle Pmc, tranne i russi nati entro i confini del Paese prima del 2014, ora stanno reclutando a Molkino, vicino a Krasnodar, aprendo le porte a tutti, anche a coloro che provengono dalle sottorepubbliche dell'Ordlo (Territori Temporaneamente Occupati dell’Ucraina), ai residenti della Crimea occupata e persino agli stranieri. Rimane solo il divieto di assumere cittadini georgiani».

Giornalista
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