«Un milione di ucraini deportati in Russia»: la denuncia della commissaria per i diritti umani del Parlamento di Kiev

Tra questi ci sarebbero anche 200mila bambini. Denisova: «Abbiamo la prova che la deportazione forzata è stata preparata in anticipo»

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di Giusy Criscuolo
12 maggio 2022
10:29
Lyudmyla Denisova
Lyudmyla Denisova

Durante uno degli incontri all’Ukraine Media Center — Ukrinform, davanti ai giornalisti collegati anche in diretta streaming, la Commissaria per i diritti umani della Verkhovna Rada ucraina Lyudmyla Denisova, ha dichiarato che "il diritto alla vita è uno dei più importanti diritti violati nei territori dell'Ucraina e che è in atto una mobilitazione forzata nei confronti del suo popolo”.

Denisova avrebbe ribadito che gli offensori non solo nascondono i loro crimini ma trasferiscono anche tutti coloro che ritengono inaffidabili in una location sconosciuta. Questa affermazione, sembrerebbe essere stata confermata anche da un ex combattente della Wagner in un’intervista per Reuters, alla presentazione del suo libro di memorie “Nello stesso fiume due volte”, raccontando il lavoro segreto operato come contractor, con il Gruppo dal teschio rosso.


Marat Gabidullin, ad oggi in Francia per la presentazione del suo libro, avrebbe dichiaro a Reuters che la Russia ha da sempre definito il suo intervento in Ucraina come un’operazione speciale, non progettata per occupare territorio ma per distruggere le capacità militari del suo vicino e catturare quelli che considera pericolosi nazionalisti. Senza contare che si sarebbe scontrata con una pesante resistenza ucraina, che ha messo in ginocchio il Cremlino.

Avrebbe detto: “Sono stati colti di sorpresa dal fatto che l'esercito ucraino abbia resistito così ferocemente e che abbiano affrontato l'esercito vero e proprio. Hanno vantato per anni il loro arsenale rimpinguato di nuove armi e parlato dei loro successi in Siria, dove hanno aiutato il presidente Bashar al-Assad a sconfiggere una ribellione armata, ma a combattere eravamo noi della Wagner. L’esercito russo non si è mai schierato veramente in prima fila. La carne da cannone eravamo noi”.  

Riproponendo la stessa affermazione della Denisova che sostiene che tutti coloro ritenuti inaffidabili, vengono trasferiti in luoghi ignoti come le loro sorti, sembrerebbe dare conferma a quei rumors che da settimane si susseguono tra giornalisti e media.

Continua: «Ci sono oltre 20mila cittadini in alcuni campi. Coloro che non superano la "filtrazione" degli occupanti, vengono trasferiti in una direzione sconosciuta esattamente come il loro destino. Coloro che di contro, hanno deciso di approvare queste misure costrittive, vengono trasferiti con la forza in Russia».

Sempre secondo quanto dichiarato da Lyudmyla Denisova, le persone portate in questi campi, dovrebbero firmare tre fogli rilasciati dai militari russi, che permetterebbero loro di muoversi all’interno delle proprie città e ad oggi sotto il controllo del Cremlino: "questo è un documento (che prova) che la persona ha superato la filtrazione ed ottiene il permesso di viaggiare per la città e il permesso di lasciarla”.

Secondo il Commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada dell'Ucraina, oltre un milione e 185.000 cittadini tra cui 200.000 bambini si trovano attualmente in Russia. «Abbiamo la prova che la deportazione forzata è stata preparata in anticipo. Ci sono fatti che confermano che la Russia aveva direttive per i propri distretti su quanti ucraini e dove deportarli». La Denisova ha anche aggiunto che ci sono volontari in Russia che stanno localizzando i campi dove verrebbero deportati gli ucraini e che li starebbero segnalando alle autorità ucraine.

«L'Ucraina si è fatta avanti con un'iniziativa per creare una commissione internazionale composta da difensori civici dei paesi confinanti con la Russia. Abbiamo esperienza nel riportare i cittadini ucraini fuori dalla Russia attraverso paesi terzi. Ma non abbiamo mai avuto un numero così elevato. Parliamo di oltre un milione di cittadini nelle mani degli occupanti, mentre noi (ad oggi) abbiamo portato solo poche famiglie in dietro».

Inoltre per le autorità ucraine è impossibile entrare a Mariupol adesso e dalle informazioni che arrivano sembrerebbe che gli occupanti stiano costringendo i residenti della Mariupol occupata a ripulire le rovine degli edifici con i cadaveri sotto le macerie, inoltre sempre secondo il rapporto del Media Center, non sarebbe consentito loro di seppellire i corpi. Sembra vengano portati fuori città e messi in una fossa comune, per liberare il prima possibile le “strutture” occultandone le prove.

Ad oggi, la linea messa a disposizione dei civili dal Commissario, avrebbe ricevuto oltre 35.000 chiamate su 76.000 cittadini. Ci sarebbero state anche chiamate da Kherson. I guardiani dei penitenziari sembra stiano riferendo che gli occupanti stanno progettando di fornire armi ai detenuti per farli combattere contro l'Ucraina.

Ma per inciso, nulla di cui stupirsi, perché questo è un film visto e rivisto in Siria, in Iraq, in Libia e via discorrendo.

Lyudmyla Denisova ha aggiunto che i territori occupati sono attualmente colpiti da una crisi umanitaria che rischia di diventare di proporzioni inaudite, poiché gli ucraini non hanno accesso alle medicine e rimangono senza cibo e acqua per settimane. «Stanno chiamando e chiedendo aiuto» ma è difficile muoversi con i combattimenti.

Giornalista
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