Intervista al Ceo Nuccio Caffo che assicura: il rapporto con la Calabria rimarrà "indissolubile". Il profondo rispetto per i singoli territori. Un mercato che si apre a oltre cento Paesi dei cinque continenti
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Sebastiano Caffo, Nuccio per i tantissimi amici, ha firmato in questo 2025 un’altra tappa storica per il Gruppo che guida con grande passione e determinazione: l’acquisizione di Cinzano. L’azienda di Limbadi, piccolo paese in provincia di Vibo Valentia, aveva già fatto passi da gigante negli ultimi lustri, diventando un marchio conosciuto in diversi Paesi del mondo, a partire dagli Stati Uniti.
Dal Vecchio Amaro del Capo a numerose altre etichette, nate in casa propria o rilevate come nel caso del Borsci S. Marzano o di prestigiosi brand di distillati: un cammino lungo, esaltante, ricco di emozioni ma anche di grandi sacrifici, e sempre in crescita. Nuccio ha ereditato le redini dal papà Pippo che, accanto alle competenze tecniche per amari e vinacce, ha trasmesso al figlio particolari doti umane e caratteriali.
Nel corso di questa intervista sarà lo stesso Nuccio a chiarire che, nonostante una dimensione ormai globale, il legame con la Calabria e il Sud Italia resterà saldissimo (si ricordino anche le origini siciliane). Una storia imprenditoriale, quella dei Caffo, nata nel 1915 (era da poco iniziata la Prima Guerra Mondiale), che ha assorbito una realtà ancora più longeva partita nel 1757, e quindi molto prima della Rivoluzione Francese esplosa nel 1789. Secoli alle spalle, storia e identità forti, prima ancora che progetti produttivi di primissimo piano. E anche sotto questo profilo Nuccio Caffo dirà cose davvero significative. Al centro il trionfo e il profumo inimitabile del Made in Italy!
Presidente Caffo, Cinzano rappresenta uno dei marchi di prestigio del Made in Italy ed anche dello stile di vita italiano nel mondo… Un passo inatteso, ma evidentemente programmato, voluto, pensato…
Sebbene possa sembrare un passo inatteso, questa acquisizione è il frutto di una scelta ponderata, maturata nel tempo e concretizzatasi dopo mesi di intense trattative. Tra l’altro lavoravo già da diversi anni alla ricerca di un’opportunità importante di crescita per linee esterne. Il valore di questa operazione va ben oltre il significato industriale: riguarda la storia, la cultura e l’identità del Made in Italy nel mondo.
Cinzano è un marchio che non ha bisogno di presentazioni essendo nato nel 1757. Con oltre due secoli e mezzo di storia, è stato ambasciatore dello stile italiano in ogni angolo del pianeta, dai salotti torinesi del Settecento alle metropoli internazionali dove è sinonimo di aperitivo, convivialità e qualità. Entrare oggi in questa storia significa per noi non solo valorizzarla, ma proteggerla.
Significa assumersi la responsabilità di un patrimonio immateriale che appartiene a tutti noi: la grande scuola enologica e liquoristica italiana. Questo spirito ci ha guidati anche nelle acquisizioni che hanno preceduto Cinzano. Penso a Borsci S. Marzano, riportato oggi all’attenzione delle nuove generazioni e dei professionisti del settore dolciario grazie alla linea Mastro Borsci, pensata appositamente per il mondo della pasticceria e della bakery. Oppure a Ferro China Bisleri, un prodotto leggendario creato dal garibaldino Felice Bisleri, oggi di nuovo protagonista tra i cultori degli amari autentici. E come non citare l’Amaro S. Maria al Monte che nasce da un'antica ricetta monastica tramandata nei secoli e preparato secondo l'originale formula dell’omonimo convento ligure.
Una storia autentica e un capolavoro della tradizione liquoristica italiana, creato dai rev.mi Padri del Convento di S. Maria al Monte per il Re nel lontano 1858, e che il nostro gruppo ha scelto di custodire e rilanciare. Per completare questo viaggio tra le erbe degli amari, nella memoria e nel futuro, c’è anche Petrus Boonekamp, il padre di tutti gli amari, nato in Olanda nel 1777 il simbolo di un’identità liquoristica forte, che oggi ci permette di affermare, a livello internazionale, il nostro ruolo di ‘Specialista degli Amari’, custode di un saper fare antico e proiettato nel mondo. Non si tratta solo di aggiungere un marchio storico al nostro portafoglio.
Si tratta di custodire un’eredità culturale e produttiva che ha fatto conoscere l’Italia nel mondo, e di riportarla al vertice. Cinzano non è solo il secondo marchio di vermouth più venduto al mondo, ma è anche un pezzo di storia italiana con oltre due secoli di tradizione, esportato globalmente già agli inizi del Novecento. È stato parte dell’immaginario collettivo, dello stile di vita italiano, e oggi vogliamo restituirgli centralità, visibilità, energia.
Gruppo Caffo 1915, forte del suo Vecchio Amaro del Capo, già da tempo aveva diversificato molto la propria offerta, tra distillati, grappe, liquori di varia natura ed anche altri amari… Ma ora si entra anche nel mondo del vermouth e degli spumanti…
Da tempo abbiamo avviato un percorso di diversificazione che ci ha portato a presidiare con competenza il mondo della liquoristica. Oggi, con l’acquisizione di Cinzano, allarghiamo il nostro raggio d’azione a segmenti per noi in parte nuovi ma strategici e affini: il vermouth e gli spumanti. Si tratta di un’evoluzione naturale, che non rinnega la nostra identità, anzi: la rafforza. Perché questi prodotti rappresentano una parte importante della grande tradizione enologica italiana, in particolare i vermouth sono il punto di congiunzione tra i vini e i liquori, che ci permetterà di presidiare con ancora più forza il mondo degli aperitivi e della mixology, canali in cui vogliamo continuare a crescere.
Con Cinzano aggiungiamo un tassello fondamentale. Perché qui non parliamo solo di un prodotto, ma di un simbolo dell’Italia: il Vermouth in primis ma anche gli Spumanti, come l’Asti o il Prosecco Cinzano – sono ambasciatori del lifestyle italiano nel mondo. Il brand è già presente in oltre 100 Paesi e gode di un posizionamento consolidato in mercati chiave come Germania, Spagna, Stati Uniti, Canada e Sud America, dove potrà svolgere un ruolo da protagonista anche nella promozione degli altri nostri marchi.
Da segnalare l’importante presenza in Argentina dove il vermouth Cinzano ha una leadership nella sua categoria con il 70% circa di quota di mercato. Situazione simile in Australia dove Cinzano è sinonimo di vermouth.
Sempre di più, come si sta comprendendo di anno in anno, il raggio di azione della Caffo guarda all’estero, o meglio al mondo globale. Una sfida non da poco…
Abbiamo sempre guardato con interesse ai mercati esteri. Lo dimostrano le 4 filiali del Gruppo presenti fuori dai confini nazionali: Germania, Olanda, Spagna e Usa. Con l’ingresso di Cinzano, questo percorso compie un salto dimensionale: ci inseriamo in oltre 100 mercati già presidiati da un brand iconico, con una reputazione che anticipa il prodotto stesso. Cinzano diventa così il nostro ambasciatore globale, un ponte per far conoscere e apprezzare anche gli altri marchi del gruppo.
Allo stesso tempo, mettiamo a disposizione la nostra rete e il nostro know-how per rilanciare il marchio in Italia, dove può e deve tornare ad avere un ruolo di primo piano. Guardare al mondo globale, oggi, non è più una scelta opzionale: è una responsabilità verso il nostro comparto e verso il patrimonio immateriale che rappresentiamo. Il nostro compito è custodirlo, valorizzarlo e farlo evolvere, affinché le generazioni future possano continuare a riconoscersi in ciò che ha fatto grande il made in italy in tutto il mondo. Basti pensare che nel 2026 consolidando Cinzano la quota di export del gruppo sarà di circa il 50% e raggiungeremo tanti nuovi mercati finora mai esplorati come per esempio le Filippine o Azerbaijan. I distributori Cinzano di questi paesi ci hanno già contattato per continuare a lavorare con noi, cosi come tanti altri da ogni angolo del mondo.
Resterà forte il legame con la Calabria o dobbiamo immaginare una Caffo che, piano piano, è destinata ad allontanarsi dalla sua terra d’origine?
Il legame con la Calabria è e resterà indissolubile. La nostra azienda ha il suo quartier generale, la sua storica sede e distilleria a Limbadi, ed è qui che batte il cuore produttivo di Gruppo Caffo. Noi viviamo la Calabria ogni giorno, famiglia e lavoro. Non abbiamo mai pensato di spostare la nostra azienda altrove, così come mai un albero sposterebbe le sue radici. Semmai, i rami si rafforzano e si allungano, si protendono verso nuovi mercati e, in questo modo, portiamo la Calabria nel mondo.
La nostra espansione internazionale non è un allontanamento: è il naturale sviluppo di una realtà che ha saputo fare della propria identità territoriale un valore competitivo. Ogni nuova acquisizione, ogni progetto all’estero, ogni bottiglia di Amaro del Capo che arriva in un bar di Berlino o in un ristorante di New York o Tokyo, porta con sé un pezzo di Calabria. E continueremo a farlo, con responsabilità, passione e gratitudine verso la nostra terra.
Chiaramente la Caffo non è più solo la distilleria calabrese, che rimane l’attività principale, ma grazie al lavoro ed al successo costruito negli ultimi 30 anni, oggi è un moderno gruppo multisede, dove c’è una holding che controlla e coordina le varie attività sia italiane che estere. È un esempio di quello che gli economisti definiscono una “multinazionale tascabile”, essendo ancora gestita direttamente dalla famiglia fondatrice.
Uno sforzo finanziario molto importante, ma rivolto a prodotti redditivi. Che impatto avrà questo investimento sull’organizzazione interna del Gruppo Caffo?
Si tratta di un investimento mirato, sostenibile e rivolto a brand redditizi e con un grande potenziale di sviluppo. Solo nel 2024, Cinzano e Frattina hanno generato vendite nette (senza accise) per 75 milioni di euro, con un tasso di crescita annuale composto del 5% e un margine di contribuzione lordo di 21 milioni. Parliamo quindi di marchi con una storia, una distribuzione consolidata e performance già dimostrate. A supportarci in questa operazione, sul piano strategico e finanziario, sono stati partner di primo piano. In particolare, Broletto di Milano ha agito come nostro consulente finanziario e advisor, affiancandoci in tutte le fasi dell’operazione, mentre Unicredit l’ha finanziata. È un segnale chiaro della solidità con cui affrontiamo questa fase di espansione.
Quanto all’impatto sull’organizzazione interna, abbiamo previsto una nuova struttura societaria dedicata, una NewCo a cui verranno conferiti i business di Cinzano e Frattina (Grappe e spumanti). Questo ci permetterà di gestire in modo autonomo ma integrato i nuovi brand, mantenendone identità e specificità, e al tempo stesso coordinandone lo sviluppo con le strategie del Gruppo Caffo. In parallelo, è già in corso una ridefinizione della nostra struttura operativa e commerciale, con l’obiettivo di accompagnare questa crescita su scala globale.
Alcuni mercati esteri vedranno un periodo di transizione, durante il quale i prodotti continueranno a essere distribuiti su alcuni (pochi) mercati da Campari Group, prima del passaggio alla nostra rete. Internamente, stiamo rafforzando le funzioni chiave, sia a livello produttivo che logistico e commerciale, per assicurarci una piena integrazione e continuità. In sintesi, è un passo ambizioso ma ben strutturato. L’investimento su Cinzano non solo rafforza il nostro portafoglio, ma ci spinge a evolvere come organizzazione, per rispondere con efficienza e visione alla sfida globale che abbiamo scelto di affrontare. Infatti siamo al lavoro già da prima del signin, ed abbiamo già definito nuove figure commerciali estere che inizieranno a lavorare per noi da settembre sui mercati chiave.
Cinzano nacque nel 1757, in Piemonte, mentre Caffo esiste dal 1915. Un accordo pesante tra storie aziendali che hanno tanto da raccontare e che fanno leva proprio sulla rispettiva lunga esperienza di navigazione tra i gusti dei consumatori. Un’attività di ricerca strategica accomuna le diverse origini: le piante aromatiche e officinali, gli elisir, la riscoperta continua dei doni di madre natura…
Siamo due realtà storiche, distinte per origine ma profondamente affini per spirito. Questo accordo non è solo un’operazione strategica o di mercato: è l’incontro tra due imprese che, da secoli, portano avanti una visione costruita sulla capacità di leggere i gusti dei consumatori, anticipare i tempi e innovare nel solco della tradizione.
Ci accomuna soprattutto un approccio simile alla produzione con la centralità delle piante officinali e aromatiche. Cinzano ha radici profonde: già negli anni Trenta dell’Ottocento, su incarico di Carlo Alberto di Savoia, la famiglia Cinzano avviava sperimentazioni sulle bollicine nelle tenute reali di Santo Stefano Belbo e Santa Vittoria d’Alba. Nel 1867 firmava il contratto di locazione delle cantine e l’anno successivo acquistava la tenuta, trasformando quel sapere artigianale in industria moderna di vermouth, elisir e spumanti. Dall’altra parte, la nostra storia parte nel cuore della Calabria, un territorio sicuramente più difficile rispetto al Piemonte, dove ancora oggi ha sede la nostra distilleria a Limbadi, operativa da oltre un secolo.
Un presidio storico che per noi rappresenta molto più di un sito produttivo: è l’emblema di un legame indissolubile con il territorio, da cui tutto ha avuto origine. In sintesi, questa acquisizione è il punto d’incontro tra due visioni complementari, tra “due Italie” che fanno leva su un sapere antico e su una continua capacità di ascolto del mercato. Unendo le forze, vogliamo dare nuova linfa a un settore che ha ancora tanto da esprimere, con prodotti autentici, riconoscibili e in sintonia con le nuove esigenze di consumo.
L’archivio storico di Cinzano fa parte dell’operazione e racchiude l’incredibile storia di queste categorie di prodotti. Ricordiamoci che Cinzano è stato il primo spumante Italiano metodo classico, prima ancora dell’invenzione del metodo Martinotti-Charmat. Penso che ripartiremo anche da qui…
Prima dell’acquisizione della Cinzano da parte del Gruppo Campari, la stessa, per alcuni decenni a partire dagli anni Trenta del Novecento, è stata controllata dalla famiglia Agnelli. Oggi arrivano i Caffo, originari della Sicilia e poi giunti con successo in Calabria. Insomma… le cicatrici dell’Unità d’Italia stanno per essere superate…
In effetti, Cinzano ha attraversato epoche storiche e proprietà illustri. Dopo essere nata in Piemonte nel 1757, per diversi decenni nel Novecento è stata partecipata dalla famiglia Agnelli (prima di essere venduta ad un gruppo inglese), un simbolo indiscusso del Nord industriale italiano.
Lo stesso Luca di Montezemolo ne è stato amministratore delegato negli anni ’80. Oggi il marchio entra a far parte del nostro gruppo, la cui origine è ben più a sud: la nostra famiglia è siciliana, e dal primo Novecento ha messo radici profonde in Calabria, dove tuttora ha sede la nostra storica distilleria di Limbadi. Credo che in questo passaggio ci sia anche un bel simbolo di unità nazionale concreta, fatta di imprese familiari che, pur partendo da territori e culture diverse, trovano un terreno comune nel saper fare, nella passione per la qualità e nella volontà di rappresentare al meglio il Made in Italy nel mondo. Questa operazione dimostra che la tradizione enologica e liquoristica italiana è un patrimonio condiviso, che va oltre i confini regionali e può diventare una forza coesa e competitiva a livello globale. E siamo felici che da oggi anche Cinzano parli calabrese… ma con accento internazionale.
Ultima domanda. Nel paniere della Cinzano ci sono anche spumanti di notevole pregio, quali l’Asti Docg, l’Alta Langa Docg, il Brachetto d’Acqui Docg… Caffo è pronto per la nuova sfida delle bollicine?
Siamo consapevoli che nel portafoglio Cinzano ci siano spumanti di grande valore enologico e identitario, denominazioni importanti, legate a territori vocati, a disciplinari rigorosi e a un patrimonio produttivo che merita attenzione e competenza. Come Gruppo Caffo ci avviciniamo al mondo delle bollicine con grande rispetto, ma anche con la consapevolezza di avere le risorse e l’esperienza necessarie per affrontare questa nuova sfida.
Non partiamo da zero: nel nostro gruppo è presente anche la Mangilli, realtà friulana storica, famosa anche per la produzione di Prosecco Doc. Inoltre gli “spumantisti” cioè i cantinieri che lavorano da tanti anni per Cinzano, passeranno nella newco prima del nostro ingresso, insieme al responsabile di produzione di Cinzano, un enologo di grande esperienza nel settore, che organizzerà la nuova squadra produttiva per garantire la massima qualità ai prodotti. Un know-how che ci permette già oggi di operare con competenza nel segmento delle bollicine, e che intendiamo valorizzare ulteriormente in sinergia con l’eredità enologica di Cinzano.
L’approccio sarà quello che ci contraddistingue: massimo rispetto per i territori e le denominazioni, attenzione alla qualità, investimento in filiera e comunicazione. Le bollicine italiane hanno un potenziale enorme, sia sul mercato interno sia a livello internazionale. E noi vogliamo essere protagonisti credibili anche in questo segmento, oltre che in quello degli aperitivi dove basta ricordare che il vermouth Cinzano Rosso è l’ingrediente principale nei cocktail più bevuti del mondo come Negroni, Americano e Sbagliato.