Il segretario della Fillea chiede l’avvio di un piano straordinario di formazione: «Il territorio può diventare un laboratorio di sviluppo ma senza manodopera qualificata rischiamo di perdere un treno che non passerà più»
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Con la firma dei protocolli di legalità per l’ammodernamento della Strada Statale 106 Jonica, avvenuta nei giorni scorsi nelle Prefetture di Catanzaro e Cosenza, la Calabria entra in una fase decisiva per il proprio sviluppo infrastrutturale. L’apertura dei nuovi cantieri rappresenta, come sottolinea la Fillea Cgil Calabria in una nota firmata dal suo segretario regionale Simone Celebre, “un’opportunità senza precedenti per rilanciare il settore delle costruzioni, creare occupazione stabile e portare innovazione nei processi produttivi”.
Grandi opere e grandi imprese
I lavori sul Terzo Megalotto della SS106, tra Sibari e Roseto Capo Spulico, sono ormai prossimi al completamento, con un avanzamento pari al 76%. Entro la fine dell’anno sarà consegnato il primo lotto funzionale di 18 chilometri. Il 2026 vedrà invece l’avvio dei nuovi tratti tra Catanzaro e Crotone, del lotto Corigliano-Rossano e del raddoppio della Galleria Santomarco.
In Calabria si concentreranno così alcuni tra i principali operatori nazionali e internazionali del settore: Webuild, Consorzio Eteria, De Sanctis, INC, Pizzarotti, Salc, Sposato Costruzioni, Medil e altri ancora. “Una concentrazione di imprese e know-how mai vista prima operare contemporaneamente nella nostra terra”, osserva la Fillea Cgil.
Il nodo della manodopera
Dietro l’entusiasmo per la portata delle opere, si nasconde però una criticità rilevante: la carenza di forza lavoro qualificata. Secondo le stime del sindacato, i cantieri potrebbero generare fino a 5.000 nuovi posti di lavoro, ma mancano operai specializzati, tecnici, ingegneri, saldatori, muratori, carpentieri ed escavatoristi.
“La Calabria non può permettersi di perdere questo treno per carenza di forza lavoro”, avverte la Fillea, che individua nella formazione la chiave per trasformare la sfida in opportunità.
L’appello della Fillea Cgil
Per il segretario generale Simone Celebre, serve “un piano straordinario di formazione regionale senza precedenti, da avviare in tempi strettissimi e con l’ausilio delle scuole di formazione del settore edile, cioè quelli che fanno la vera formazione in edilizia”. L’obiettivo è ambizioso: formare disoccupati, attrarre giovani nel settore e professionalizzare le nuove generazioni, garantendo “qualità del lavoro, sicurezza, diritti e dignità”.
Costruire il futuro, non solo le opere
La Fillea Cgil Calabria richiama tutte le componenti istituzionali e sociali a una “assunzione di responsabilità collettiva”: istituzioni, imprese, enti bilaterali e parti sociali devono agire insieme per formare le maestranze del futuro e scongiurare il rischio di cantieri rallentati o bloccati.
“La Calabria può diventare un modello di sviluppo. Ma solo se saprà costruire davvero il proprio futuro, mettendo le persone al centro, non solo le opere”, conclude Celebre.
Un messaggio che guarda oltre i confini regionali: verso “un’Italia che costruisce, che investe e che finalmente guarda al Sud come motore di crescita, e non più come frontiera da sorvegliare”.



