L’allarme dazi, con l’annuncio di Trump di imporre il 30% all’Europa, torna a scuotere i mercati internazionali e preoccupa seriamente le imprese italiane. A esprimere forte preoccupazione è Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, che sottolinea l’impatto devastante che un inasprimento delle misure protezionistiche statunitensi potrebbe avere sul commercio: «Già l’attuale combinazione di dazi al 10% e svalutazione del dollaro – ha spiegato Ferrara – equivale a un incremento del 23% sui prezzi dei nostri prodotti per il mercato americano. Immaginiamo cosa potrebbe accadere con dazi al 30%».

Secondo il presidente di Unindustria Calabria, non si tratta soltanto di una minaccia ai tradizionali settori del lusso, ma anche a comparti strategici come pelletteria, macchinari, agroalimentare e altri beni fortemente sensibili al prezzo: «È evidente che questo annuncio ha lo scopo di forzare la mano nelle trattative. Bisogna fare di tutto per evitare un’escalation. I dazi colpirebbero tutta l’Europa e rischierebbero di rallentare la crescita globale, con effetti su Pil, borse e mercati finanziari».

Ferrara richiama alla responsabilità le istituzioni europee, evidenziando come la risposta non possa essere solo difensiva, ma anche proattiva e strategica: «L’Europa deve svegliarsi, così come il nostro Paese. Serve ripensare le strategie commerciali guardando anche ad altri sbocchi. E vale anche per la Calabria».

Poi il presidente di Unindustria, ricorda che la regione ha fatto registrare tassi di crescita a doppia cifra dal 2021, raddoppiando le esportazioni in pochi anni: «Oggi il nostro export verso gli Stati Uniti vale l’8-9% del totale. Ci sono imprese che hanno investito su quel mercato e che vanno sostenute con ogni mezzo. Ma è altrettanto importante accompagnare le aziende verso altri mercati, utilizzando strumenti come Simest, Sace e Ice».

Ferrara conclude con un appello: «La diversificazione resta la chiave. Servono misure concrete per sostenere il tessuto imprenditoriale e dare una risposta forte e condivisa alla sfida globale»