Dal general manager di un’importante azienda di Soriano specializzata in dolciaria, qualche consiglio ai giovani: si costruisce solo con tanto lavoro e immensi sacrifici
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L'imprendiore dolciario Domenico Monardo
La situazione internazionale è incerta? La vita economica genera continui motivi di preoccupazione? Quale migliore occasione per decidere di sostenere, quest’estate, la produzione calabrese! Scegliere la Calabria ovunque si possa, privilegiando ovviamente le vere ed autentiche filiere regionali. L’appello lanciato nei giorni scorsi da alcuni giovani imprenditori, fra i quali Bruno Autelitano che guida La Spina Santa di Bova Marina, viene ripreso da Domenico Monardo che a sua volta conduce a Soriano, da molti anni, un’impresa di successo nel mondo della dolciaria. Anche Monardo, come Autelitano, ha ereditato una tradizione familiare fatta di enormi sacrifici, di piccoli ma costanti passi in avanti, di un’irrefrenabile voglia di fare senza mai dimenticare le origini e il territorio di provenienza.
L’azienda Monardo è innanzi tutto custode della nobile arte del “Mastazzolu”, quelle famose forme di cavallucci, pesci, ceste… dai significati simbolici arcaici e che ancora oggi è possibile acquistare nelle suggestive fiere di paese. Alla base del mostacciolo ci sono solo farina e miele, ma soprattutto le abili tecniche di artigiani che disegnano a mano ogni singolo pezzo. Domenico Monardo ne va fiero, come spiegherà nel corso dell’intervista, ricordando le proverbiali fatiche del padre che da giovanissimo proponeva mostaccioli nelle principali feste patronali di Calabria. Negli anni la Monardo è cresciuta puntando anche sull’innovazione, sia dei processi produttivi sia delle specialità di punta, ed ha conquistato spazi di mercato importanti, anche all’estero, scommettendo tra l’altro sul cioccolato.
Dai “Mastazzola” alla dolciaria più moderna, talora raffinata, adatta ai mutati gusti dei consumatori…
«Sì, è vero, di strada ne abbiamo fatta tanta: dalle casse in legno dei “Mastazzola”, che conserviamo ancora con grande affetto e nostalgia, ai macchinari moderni, al packaging curato, alla sfida dell’estero. Vite di sacrifici, generazioni di impegno costante, perché i risultati non vengono dalla sera alla mattina. Ricordo la partecipazione alle prime fiere nazionali e internazionali, quando non era per nulla semplice convincere i compratori a scommettere su marchi ancora non conosciuti. La determinazione ereditata da mio padre mi ha dato la forza di andare avanti, di assumermi responsabilità crescenti, di puntare su uno stabilimento moderno, di immaginare nuove frontiere come quella del cioccolato.
Ma la materia prima del cioccolato, il cacao, giunge da lontano
«Ovviamente, così come il caffè. Ma posso dire senza tema di smentita che il cioccolato e la cioccolata sono un comparto fondamentale del Made in Italy. La trasformazione del cacao e del burro di cacao caratterizza da secoli il genio creativo dei nostri migliori artigiani, dal Piemonte alla Sicilia ed anche alla Calabria. Anche la Monardo ha dato il proprio contributo, utilizzando ad esempio essenze e profumi tipici del nostro mediterraneo: penso ad esempio al Bergamotto.
Ritiene di condividere la proposta sintetizzata nel motto “Scegli la Calabria”? Circa venti anni fa divenne famoso lo slogan “Consuma e Spendi Calabrese”…
«Non ho dubbi. Ora come allora ritengo che, e lo dico da operatore che ormai da anni è presente anche all’estero, l’idea di “Scegliere la Calabria” è sempre attuale, giusta, salutare. Venti anni fa, da giovani imprenditori, accogliemmo lo slogan che ha ricordato. Ora mi sento di condividere l’entusiasmo di queste giovani colleghi, perché “Scegliere la Calabria” significa tante cose: dare visibilità alle produzioni locali, venire incontro agli sforzi delle imprese della regione, difendere i posti di lavoro esistenti e creare le condizioni ottimali per crearne altri, aumentare e migliorare la proposta turistica, avvicinare i consumatori alle tante filiere produttive dell’agroalimentare calabrese, far muovere l’economia interna in un momento di grandi preoccupazioni globali. Ritengo inoltre, è penso che quest’aspetto abbia valenza strategica, che “Scegliere la Calabria” possa e debba avere un effetto fondamentale anche sul potenziamento delle filiere agroalimentari dedicate alle materie prime (mandorle, noci, nocciole, cereali e farine, frutti di bosco, miele, e tanto altro). Si genererebbe un indotto positivo con l’aumento consistente del Pil regionale e dell’occupazione stabile».
I consumatori hanno un grande potere, quindi…
«Non ci sono dubbi. Ogni consumatore, in piena libertà, può decidere come spendere i propri soldi, al bar, in un supermercato, in un ristorante… Ma attenzione perché al di là dello stesso consumo alimentare, il cibo è diventato anche una sorta di souvenir identitario per i turisti, o una componente essenziale del cosiddetto turismo esperienziale. Chi viaggia lo fa anche per conoscere la ricchezza enogastronomica ed agroalimentare dei territori che visita e su questo fronte la Calabria dispone di una ricchezza enorme».
La sua azienda ha puntato anche sul latte di mandorla…
«È vero e le dico subito: sono davvero contento che la Calabria abbia deciso di puntare di nuovo sulla coltivazione della mandorla, attivando nuovi impianti e riprendendo una tradizione antica. La mandorla fa parte a tutti gli effetti del paniere di alimenti che contraddistingue la Dieta Mediterranea, ed in questo campo incrociamo le culture araba e siciliana. Il latte di mandorla è una bevanda piacevolissima, ma anche nutriente ed è utilizzabile, ad esempio, per le prime colazioni e gli spuntini quotidiani. Le mandorle, peraltro, sono presenti anche in diversi nostri prodotti dolciari.
Un consiglio ai giovani imprenditori calabresi che vogliano dedicarsi all’agroalimentare…
«Tenacia, pazienza, fare un passo per volta, non immaginare che al successo ci si possa arrivare in pochi anni. Né il successo è mai garantito per sempre, perché più si cresce e più aumentano le responsabilità i problemi da affrontare. I cambiamenti ormai sono continui ed investono ogni aspetto della vita imprenditoriale: le norme che si evolvono, i mercati che si modificano, le tecnologie che accelerano, gli stili di vita dei consumatori che spesso mutano repentinamente, e mi consenta di aggiungere anche l’aspetto del lavoro perché non siamo più nell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento quando la parola chiave era “sacrificio”, mentre di questi tempi si è imposto il concetto di “motivazione”».
Quest’estate “Scegliamo la Calabria”, allora…
«“Scegliamo la Calabria”, tutti, ovunque sia possibile, anche quando si decide di spendere pochi euro!»