Sono 5.500 le proposte di modifica alla manovra finanziaria presentate dai partiti in commissione Bilancio del Senato: 1.600 arrivano dalla maggioranza, 3.800 dalle opposizioni. Dal fiscal drag ai salari, passando dai congedi paritari per arrivare all'Irpef: Pd, M5s, Avs e Iv hanno presentato un pacchetto unitario di 16 emendamenti alla manovra. Il M5s ne ha depositati 1.671, il Pd 1.160, Avs 533, Iv 354 e Azione 96. Sul versante dei partiti di governo Forza Italia ha presentato 677 proposte di modifica, Fratelli d’Italia 500, la Lega 399 e Noi Moderati 62. Prima di arrivare alla lettura e alla discussione in aula si andrà ad una ulteriore scrematura: ogni gruppo parlamentare può infatti presentare un massimo di 414 emendamenti. La maggioranza conta sui numeri per far passare in Commissione le proprie proposte. Come spiegato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dal suo vice Maurizio Leo e dal sottosegretario Federico Freni, e come ripetuto più volte negli ultimi giorni, dovrà mantenersi tutto entro i limiti di spesa indicati: 18,7 miliardi di euro. Impossibile sforare. Sono queste, al momento, le intenzioni del Governo. Ciò significa che, per recuperare somme da destinare o da aggiungere ad una voce di bilancio, saranno fatti tagli a somme già assegnate ad altri capitoli di spesa. Anche se è consuetudine parlamentare ormai consolidata, il numero di emendamenti alla legge di bilancio presentati da una parte e dall’altra indicano il livello di insoddisfazione dei partiti rispetto alle scelte del Governo.