Vertici militari e dell’intelligence russa e ucraina sono ad Abu Dhabi per discutere gli aspetti militari del piano di pace Usa. Il segretario dell'Esercito, Dan Driscoll, è stato impegnato in colloqui «costruttivi» con i rappresentanti delle due delegazioni. Non è chiaro se ci sia stato un incontro congiunto. Fonti del Financial Times dicono che negli Emirati Arabi c’è anche il numero uno dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov. Gli apparati di sicurezza dei due Paesi sono impegnati su diversi fronti dello scontro. Una diplomazia parallela che gioca un ruolo importante. Secondo Cbs News, il segretario Driscoll si sarebbe detto «ottimista» circa le possibilità di riuscita della proposta di pace elaborata dall’amministrazione americana.

Gli incontri di Abu Dhabi potrebbero rivelarsi il passaggio più importante della difficile trattativa in corso dopo che domenica scorsa a Ginevra russi e ucraini avevano gettato le basi per una intesa. Le questioni aperte sono tante e i tempi potrebbero essere ancora molto lunghi. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, rispondendo ai giornalisti ha detto che «ci sono alcuni dettagli delicati, ma non insormontabili, che devono essere risolti» e che richiederanno ulteriori colloqui tra Ucraina, Russia e Stati Uniti. Nel corso della telefonata dei volenterosi - a quanto si apprende - Volodymyr Zelensky non avrebbe commentato in modo approfondito l'accordo con gli americani a Abu Dhabi. Ha ribadito la necessità di un sostegno alla difesa, di progressi in materia di garanzie di sicurezza e di azioni relative ai beni russi congelati. Nella giornata di oggi è circolata una bozza del piano di pace in 19 punti frutto dei negoziati tra gli americani, gli ucraini e gli europei. La Reuters ne ha diffuso alcuni passaggi. Sulle concessioni territoriali, nella bozza è scritto che «l'Ucraina si impegna a non recuperare il suo territorio sovrano occupato con mezzi militari» e di seguito che «i negoziati sugli scambi territoriali inizieranno dalla linea di contatto». Sull’ipotesi di ingresso nell’Alleanza Atlantica si legge che «l'adesione dell'Ucraina alla Nato dipende dal consenso dei membri della Nato». 

Secondo la versione di Reuters si sottolinea che al momento non esiste un consenso, ma il testo lascia aperta questa possibilità. Per le forze armate il piano europeo suggerisce che l'esercito ucraino sia limitato a «800.000 uomini in tempo di pace» mentre nella bozza Usa il numero indicato è di 600.000 effettivi. In entrambe le bozze, all'esercito russo, ben più numeroso, non viene chiesto di effettuare tagli. Quanto alle future elezioni in Ucraina, la bozza europea afferma solo che le elezioni dovranno tenersi «il prima possibile» dopo la firma dell'accordo. Mosca frena su qualsiasi ipotesi non in linea con il patto di Anchorage dove il presidente americano Trump pare abbia accettato una proposta in 28 punti presentata dal presidente russo Putin. L’Europa è contraria a qualsiasi ipotesi di resa. «La sicurezza dell'Ucraina è la sicurezza dell'Europa. Gli interessi dell'Ucraina sono i nostri interessi. Sono inseparabili. Per questo motivo - ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - continueremo a sostenere fermamente l'Ucraina nei negoziati futuri. Un punto centrale ora, è la questione del finanziamento dell'Ucraina, incluso l'utilizzo dei beni sovrani russi immobilizzati. Non potrà esserci pace - ha concluso - che non sia giusta e duratura».