L’allarme di Unioncamere: migliaia di cittadini costretti ogni giorno a percorrere chilometri per fare la spesa o andare dal medico o in farmacia. In 11 borghi manca persino un alimentari
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Fare la spesa o il pieno all’auto, acquistare libri o giocattoli, mobili, articoli da ferramenta o abbigliamento. Andare dal medico o in farmacia. Raggiungere un ospedale per visite o cure. Attività ordinarie della vita quotidiana. Il supermercato sotto casa è un lusso per pochi. Come pure la qualità dell’offerta sanitaria. Migliaia di calabresi non possono usufruire di beni e servizi che normalmente sono alla portata di tutti. Risiedono nei comuni più piccoli, in via di spopolamento. Vivono nei paesi interni o periferici, difficili da raggiungere e distanti anche decine di chilometri dai cosiddetti poli urbani di riferimento, i paesi e le città più grandi che offrono una più ampia disponibilità di beni e servizi. Un dramma per la popolazione anziana. Specie per chi vive da solo.
La fuga delle famiglie
Una condizione che è la principale causa della fuga di famiglie e giovani da questi contesti abbandonati e disagiati. Il Centro studi delle Camere di Commercio ha realizzato una ricerca che descrive il quadro della situazione. L’impoverimento di queste realtà, oltre che graduale e costante nel tempo, rischia di diventare irreversibile. In Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera è in corso la discussione della proposta di legge che prevede la “Istituzione e disciplina delle zone del commercio nei centri storici”. In questi giorni si sono tenute le audizioni delle associazioni dei consumatori.
Dieci comuni calabresi senza negozi
Lo studio realizzato da Unioncamere evidenzia che in Italia tra il 2012 e il 2024 le imprese del commercio al dettaglio fisse sono diminuite del 21,4% e il commercio ambulante del 24,4%. Nei paesi interni e periferici la scomparsa delle attività commerciali è più marcata in alcuni settori: carburanti (-42,1%), libri e giocattoli (-36,5%), mobili e ferramenta (-34,8%), elettronica (-29%) e abbigliamento (26%). I centri storici che hanno investito in politiche di accoglienza turistica registrano incrementi anche significativi nel settore delle attività ricettive (+67,5%), trainate dal boom degli affitti brevi (+170%). Crescono i servizi legati alla persona e alla salute (+12,3%). Dieci comuni calabresi al di sotto dei mille abitanti sono privi di esercizi commerciali al dettaglio, in Italia sono in tutto 206. Undici comuni calabresi sono privi di esercizi alimentari, nel Paese sono in tutto 425. E sono 18 i comuni della regione in cui è presente una sola attività commerciale alimentare, in Italia sono 1.124.
In Calabria 6 famiglie su dieci lontane dall’ospedale
A queste situazioni di grave disagio si unisce il dato relativo alla popolazione: l’80% di chi risiede in questi paesi ha una età superiore ai 70 anni. Le difficoltà riguardano anche i servizi sanitari, altra nota molto dolente. Non tutti i comuni hanno il medico di base o una farmacia o un dispensario. Il 62,5% delle famiglie calabresi - sottolinea Unioncamere - non riesce a raggiungere facilmente un presidio ospedaliero. I paesi della regione con maggiori difficoltà nella gestione della quotidianità si trovano in provincia di Reggio Calabria e Crotone: per fare la spesa in un panificio, in una pescheria o da un fruttivendolo i residenti devono spostarsi in auto e percorrere molti chilometri.