Il sistema regionale è ai limiti della sostenibilità. Le carenze strutturali sono molto gravi e in costante peggioramento. I dati del report: ecco i settori in crisi. Regione sul fondo della classifica per economia, lavoro, salute e istruzione
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Benessere economico e lavoro, salute e qualità dei servizi, istruzione e formazione, innovazione, ricerca e creatività, politica ed istituzioni, paesaggio e patrimonio culturale. Crescono e si accentuano le disparità tra Centro-Nord e Mezzogiorno. Il Settentrione corre, il Centro insegue, mentre il Sud arranca. Nel suo ultimo rapporto sul “Benessere equo e sostenibile”, l’Istat offre una chiave di lettura sul vivere in Italia oggi, misurando i fattori di criticità esistenti e definendo un quadro di potenzialità sulle quali poter intervenire. Il Paese viaggia a tre velocità segnando un divario sempre più netto tra le aree del Paese. Al Sud e in Calabria è crisi. Il set informativo dell’Istituto nazionale di statistica, forte di 134 indicatori riassunti in dodici “domini”, viene utilizzato dal 2016 nel ciclo di programmazione economica e di bilancio del Governo. Punti di forza e punti di debolezza in un quadro di difficoltà diffusa che non risparmiano nessun settore.
Il Sud e la Calabria
In tutte le regioni del Nord e del Centro, escluso il Lazio, il 60% degli indicatori presentano livelli di benessere migliori della media nazionale. Si arriva ad oltre il 70% nelle Province autonome di Trento e Bolzano, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. Al Sud accade il contrario. In Campania e Puglia gli indicatori con valori peggiori sono più di 7 su 10. Ma è la Calabria a mettere insieme ben due record negativi. Quello assoluto nel dominio del “Benessere economico”. E quello relativo, per numero di combinazioni di ambito, al di sotto della media nazionale, ancora per il “Benessere economico”, e poi per la “Salute”, il “Lavoro e la conciliazione dei tempi di vita” e la “Qualità dei servizi”. Come se non bastasse, poi, in Calabria mancano benessere e sostenibilità anche in ambito di “Istruzione e formazione” - al Sud la nostra regione è scavalcata da Abruzzo, Molise e Basilicata - e in ambito di “Innovazione, ricerca e creatività”. Non va bene neppure in termini di “Relazioni sociali” mentre “Politica ed istituzioni” viaggiano a livelli accettabili. Il quadro complessivo è oltremodo desolante. A conti fatti in tutti i settori economici, strategici e funzionali per l’andamento del Sistema regionale la Calabria presenta carenze strutturali molto gravi e in costante peggioramento.
Sicurezza, politica e benessere personale
Nei domini “Politica e istituzioni”, “Sicurezza” e “Benessere soggettivo” Abruzzo, Calabria e Sicilia, è scritto nel report, «hanno significativi margini positivi per la metà o più degli indicatori». La nostra regione eccelle nel dominio “Sicurezza” dove registra il suo miglior risultato e dove a livello nazionale condivide le posizioni di vertice con Valle d’Aosta, Molise, Basilicata, Marche e Sardegna. In questo ambito risultano in netto svantaggio le regioni in cui si trovano i contesti metropolitani più grandi che presentano un mix di problematiche economiche e sociali di difficile soluzione e dove proliferano la microcriminalità e altre forme di illegalità. Il Lazio, in modo particolare, ma anche la Toscana, la Lombardia, la Campania e l’Emilia-Romagna.
Innovazione, ricerca e creatività
La Calabria e il Molise sono le ultime e guidano il gruppone delle regioni meridionali che evidenziano tutte un gap strutturale molto grave. La Lombardia ed il Lazio sono invece ai vertici seguite dalle altre regioni del Centro e del Nord ad eccezione del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano.
Paesaggio e patrimonio culturale
In questo dominio Istat osserva «una certa concentrazione territoriale, con differenze più diffuse anche tra regioni della stessa ripartizione». Il miglior risultato assoluto è quello della Provincia autonoma di Bolzano seguita dal Friuli-Venezia Giulia. La Calabria ed il Sud sono in posizione arretrata ma non in coda. Agli ultimi posti si trovano infatti il Piemonte, la Valle d’Aosta e il Lazio.
Ambiente
La conformazione del territorio e le risorse naturali favoriscono le due Province autonome di Bolzano e Trento. Indicatori positivi oltre la media per il Molise, la Calabria e la Basilicata che precedono di poco l’Emilia Romagna.
Relazioni sociali
In questo dominio tutte le regioni del Centro-Nord sono su livelli di benessere pari o migliori in confronto all’Italia. Il Lazio ha il margine più ridotto, ed è superato di poco dall’Abruzzo e dalla Sardegna, le uniche due regioni meridionali in cui prevalgono risultati positivi nelle Relazioni sociali. Per il Mezzogiorno, è scritto nel report, «l’Abruzzo ha più della metà degli indicatori su livelli pari o migliori del valore dell’Italia». Per il Molise e la Sicilia gli svantaggi sono piuttosto contenuti mentre in Campania e in Calabria «si rileva la situazione più critica per questo dominio».

