Sud e Futuri

Infrastrutture al Sud: «Ci sono finalmente appalti e prospettive di sviluppo»

La conclusione di Sud e Futuri a Roma. Tanti ospiti tra cui il presidente della Regione Occhiuto e l’Ad di Ferrovie Fiorani, nell’evento della Fondazione Magna Grecia coordinato dal direttore editoriale del network LaC Alessandro Russo e dal direttore strategico Paola Bottero

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di Marcella Mastrobuono
2 dicembre 2022
11:18

«Il livello delle infrastrutture di un Paese ci dice in che modo vediamo il futuro». Inizia così, con le parole del deputato Saverio Romano, l’ultima sessione di una giornata ricca di riflessioni e strategie per risollevare le sorti del Mezzogiorno. La quarta edizione di Sud e Futuri, l’evento realizzato dalla Fondazione Magna Grecia presieduta da Nino Foti, con la partnership del Gruppo Pubbliemme-Diemmecom, ViaCondotti21-LaCapitale, LaC Network e AdnKronos, si è conclusa parlando di trasporti con ospiti d’eccezione e la moderazione di Fabrizio Frullani del TG2.

«Senza una mobilità fruibile nessuna relazione è possibile, né sociale, né economica» - ha continuato Romano, che è il vicepresidente della Fondazione Magna Grecia. «Non si governa un paese con i bonus, ma creando condizioni di sviluppo vere per aiutare le aziende ad investire».


Il direttore di Strategie, Pianificazione e Sostenibilità di Trenitalia Alessandro Zoratti ha raccontato gli investimenti che la società sta facendo al Sud, perché rendere collegare il Mezzogiorno al Centro-Nord significa anche renderlo appetibile agli investitori. Nel 2026 Trenitalia completerà una serie di importanti investimenti, iniziati con i Frecciarossa notturni che collegano la Calabria al Nord e i treni sostenibili che fanno tratte regionali. Treni ibridi, moderni e con posti per portare con sé la bicicletta. In progetto c’è il collegamento Alta Velocità tra Napoli e l’aeroporto di Fiumicino.

«Parliamo di treni ultramoderni e di quello che vogliamo realizzare, ma dovremmo chiederci perché negli ultimi trent’anni non è stato fatto assolutamente nulla» è intervenuto il presidente della Fondazione Magna Grecia Foti «Al Sud non si è fatta l’Alta Velocità perché le lobby hanno lavorato bene. Si è favorito il trasporto su gomma a scapito di quello ferroviario».

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A Foti hanno risposto Zoratti e Dario Lo Bosco, professore ordinario di Strade, Ferrovie e Aeroporti e a capo della FS Academy-FSI. «Trenitalia mette i treni dove ci sono le linee» - ha detto Zoratti.

«Dovremmo fare sinergia invece di piangerci addosso» - ha risposto Lo Bosco. «Gli appalti ci sono, ci sono finalmente prospettive di sviluppo. Ora possiamo parlare di ponte sullo stretto come cerniera strategica di un asse Berlino-Palermo».

A raccontare gli investimenti al Sud, anche grazie ai fondi del Pnrr, è intervenuta anche Vera Fiorani, amministratrice delegata e direttrice generale di RFI. Negli ultimi 2 anni, ha spiegato Fiorani, sono iniziate le progettazioni della tratta Alta Velocità Napoli-Bari e della Palermo-Catania. In Sicilia è concluso il processo delle autorizzazioni e quasi tutte le gare sono state aggiudicate, la Napoli-Bari è già in fase di realizzazione. «La presenza dei commissari straordinari è stata fondamentale per velocizzare i tempi per l’approvazione dei progetti. È un cambio di passo importante».

A mettere il sale nella discussione è stato il presidente della Regione Occhiuto, che ha ricordato come la Regione abbia acquistato da sola i treni regionali, invece di aspettare Trenitalia che aveva promesso l’investimento, e di come la Calabria sia stata quasi ignorata nel PNRR. «Nessuna infrastruttura strategica è stata finanziata in Calabria. Anche l’Alta Velocità si ferma al confine».

La Salerno-Reggio Calabria è stato uno degli argomenti di discussione che più ha infiammato il dibattito. «Il progetto dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria fa il contrario di quello che accade nel resto del mondo» ha detto il professore di Ingegneria dei Sistemi di Mobilità Sostenibile di UniMed Francesco Russo «È cinquanta chilometri più lunga. È l’unico progetto del pianeta dove la tratta dell’alta velocità è più lunga della tratta tradizionale».

«I treni ci correranno a trecento chilometri all’ora» ha risposto l’AD di RFI Fiorani «non cambia niente se ha qualche chilometro in più. Stiamo anche sostituendo una galleria, che permetterà di trasportare le merci oltre ai passeggeri».

Al panel hanno partecipato anche il presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo e il commissario straordinario del Governo delle ZES Campania e Calabria Giosy Romano. «Il trasporto aereo è stato volutamente escluso dal PNRR perché considerato inquinante, anche se inquina meno del trasporto su gomma» ha detto Borgomeo «Bisogna potenziare le tratte interne, l’Italia è lunga e ha due isole, non possiamo seguire il modello nordeuropeo qui».

«Il Pnrr va rimodellato» ha detto Giosy Romano «Le materie prime sono aumentate, bisogna tagliare dove si può. Al Sud paghiamo il fatto di aver messo le industrie prima di fare le infrastrutture, è un retaggio del passato che stiamo superando».

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