Gli istituti lamentano scarsa informazione preventiva sul prelievo da 11 miliardi in tre anni, ma Giorgetti rassicura sulla capacità del settore di assorbire le misure e sul rating positivo dell’Italia
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La notizia, inattesa, arriva in tarda serata. Le banche hanno chiesto al Governo il dettaglio dei provvedimenti previsti nella manovra finanziaria. Chiarimenti necessari, fanno sapere fonti dell’Abi, per valutare che impatto avrà, sui bilanci degli istituti di credito, il “contributo” richiesto dallo Stato.
In conferenza stampa, al termine del Consiglio dei ministri che ieri ha dato l’ok definitivo alla manovra, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato che per il settore finanziario è stato previsto «un mix di misure» di «carattere strutturale e congiunturale» e comprende « la possibilità di liberare le riserve poste a capitale» come previsto dalla legge di bilancio del 2023 «pagando un'imposta ridotta al 27,5% anziché il 40%» per "affrancare" volontariamente gli utili accantonati.
Il ministro ha aggiunto che il mix prevede anche «l'aumento dell'Irap di due punti percentuali, un nuovo regime di deducibilità dei crediti dubbi che vengono spalmati su più esercizi e la limitazione del riporto fiscale delle perdite».
«Sono misure - ha concluso Giorgetti - che il comparto, che è in salute, come ha anche detto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta al G20, è in grado di assorbire». Nonostante le anticipazioni dei giorni passati, arrivate non solo da fonti giornalistiche ma anche ministeriali, seppur ufficiose, le banche lamentano di non essere state preventivamente informate dal Governo in via ufficiale. Un black out comunicativo che ora necessita di un approfondimento tecnico-finanziario.
Gli istituti di credito avevano espresso la loro contrarietà a qualsiasi forma di “prelievo”. Il contributo di banche ed assicurazioni previsto in manovra ammonta a 4,3 miliardi per il 2026 e per il 2027 ed è pari a 2,5 miliardi per il 2028. Undici miliardi e 100 milioni di euro in tutto, in tre anni. La base di adesione è volontaria. Va da sé che non optando per il pagamento dell’imposta ridotta al 27,5% verrebbe automaticamente applicato il prelievo del 40% sugli utili accantonati.
La legge di bilancio prevede interventi per 18,4 miliardi di euro, 17,3 dei quali di minori spese e maggiori entrate e 1 miliardo in deficit. L’apporto economico del settore finanziario copre il 23,3% della manovra. In tarda serata, dagli Usa, è arrivata la notizia che l’agenzia Dbrs Morningstar ha alzato il rating dell'Italia da BBB (high) ad A (low), con trend stabile da positivo. La valutazione premia i risultati economici del Governo «in un periodo di stabilità politica che garantisce maggiore prevedibilità nell'elaborazione delle politiche e credibilità nei suoi piani di bilancio».
Ad aprile Standard &Poor’s aveva confermato il rating per l'Italia a BBB+ con outlook stabile. A maggio Moody's aveva mantenuto il rating a Baa3 migliorando l'outlook da stabile a positivo. Due settimane fa Fitch aveva alzato il rating a BBB+ con outlook stabile. «L’Italia torna in Serie A con grande orgoglio - ha commentato il ministro dell’Economia, Giorgetti - il risultato è frutto del lavoro costante di questi tre anni di governo».