In un Paese che entro il 2030 perderà quasi due milioni di lavoratori, la vera evoluzione del lavoro non potrà che passare dalla formazione. Non basta più saper fare: serve saper imparare, e soprattutto imparare fuori dall’area di comfort. Allenare le persone alla crescita continua significa mantenerle vive, curiose e produttive. È così che si rinnova il contributo di ciascuno e si costruiscono aziende più forti, innovative e umane. Ma per cambiare davvero rotta serve una visione di Paese. Una strategia che metta al centro il capitale umano, la responsabilità sociale e il merito, restituendo fiducia ai giovani e competitività alle imprese.

Antonio Ranieri
Antonio Ranieri

Detassazione totale per i giovani che restano in Italia

Per contrastare la fuga dei talenti e incentivare la permanenza in Italia, propongo una misura concreta e immediata: detassazione totale per i primi cinque anni di attività lavorativa per i giovani che scelgono di restare a lavorare in Italia. Un segnale forte, che premia la fedeltà al Paese e sostiene chi decide di costruire qui il proprio futuro.

Un fondo pensione dalla nascita: investire nel domani, oggi

Ogni bambino dovrebbe poter contare su un fondo pensione personale attivo fin dalla nascita, alimentato dallo Stato e incrementato nel tempo. Le quote aggiuntive pubbliche dovrebbero essere collegate al merito, ai crediti formativi e all’impegno nello studio e nel lavoro. Un modo concreto per insegnare fin da piccoli il valore della pianificazione e della responsabilità, creando cittadini consapevoli e socialmente stabili.

Servizio sociale o militare obbligatorio: sei mesi per il bene comune

Proposta anche l’introduzione di un periodo minimo di servizio sociale o militare di sei mesi, da vivere come esperienza formativa e civica. Non un obbligo fine a sé stesso, ma una palestra di valori, dove imparare collaborazione, disciplina, rispetto e senso del bene comune. 

Le altre proposte per un’Italia che cresce Formazione e competenze:

  • Creazione di un conto formativo permanente per aggiornarsi durante la vita lavorativa.
  • Istituzione di campus scuola–impresa–territorio, dove giovani, docenti e imprese collaborano su progetti reali.
  • Introduzione dell’educazione finanziaria obbligatoria nei programmi scolastici e aziendali. Lavoro e produttività
  • Estensione del bonus rientro cervelli anche ai diplomati che rientrano dall’estero. Contratti di apprendimento evolutivo, con crescita salariale legata alle competenze.
  • Detrazioni fiscali per le imprese che investono in formazione e benessere organizzativo. Previdenza e welfare
  • Piano previdenziale modulare, con premi di merito e borse di studio destinabili al fondo pensione. Premialità sociale per chi partecipa a volontariato o progetti civici.
  • Educazione previdenziale obbligatoria nelle scuole superiori e università. Cittadinanza attiva e coesione
  • Servizio sociale retribuito con credito fiscale o benefit formativi.
  • Banca del tempo e delle competenze, per accumulare ore di volontariato. Reti di mentorship intergenerazionale per unire esperienza e gioventù.
  • Finanza e inclusione
  • Microcredito formativo per percorsi di specializzazione e imprenditorialità.
  • Patto per il futuro tra Stato e imprese: agevolazioni a chi assume giovani e reinveste nel capitale umano.
  • Osservatorio nazionale sui talenti in fuga, per analizzare e riportare competenze in Italia.

Verso un nuovo patto sociale

L’Italia ha bisogno di una nuova cultura del lavoro e del merito, che metta la persona al centro delle scelte economiche e politiche. Serve un patto tra istituzioni, imprese e cittadini basato su formazione, fiducia e responsabilità. Il futuro non si aspetta: si prepara, si studia e si costruisce. E per farlo serve una nazione che torni a investire nelle sue persone — perché è dalle persone che nascono le idee, la crescita e la vera libertà.

*Docente e coordinatore regionale AIEF