Il presidente calabrese della Confederazione della piccola e media industria critica diversi punti del Ddl approvato oggi in Senato: «Più rigore contabile che sviluppo del Paese»
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Francesco Napoli (Confapi)
«Il taglio dell’Irpef annunciato dal Governo rischia di rimanere un intervento solo formale. Nella nuova legge di Bilancio emergono infatti numerosi prelievi nascosti e costi indiretti che finiranno per ricadere su cittadini e imprese, riducendo il potere d’acquisto e la liquidità dell’economia reale». Così Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria, commenta la manovra da 22 miliardi di euro approvata oggi dal Senato.
Il primo esempio che fa è quello della «nuova tassa sui pacchi provenienti da Paesi extra UE: due euro su ogni spedizione sotto i 150 euro. Un costo che, sebbene non formalmente imputato all’e-commerce, verrà inevitabilmente trasferito sugli utenti finali. A questo si aggiunge l’aumento delle accise sul gasolio, pari a circa 4–5 centesimi di euro al litro, destinato a far lievitare i costi di trasporto e logistica, con effetti a catena su tutti i prezzi. In crescita anche le polizze RC Auto: le garanzie accessorie – come infortuni del conducente e assistenza stradale – aumentano del 12,5%, rendendo l’auto più costosa per famiglie e lavoratori. Sul fronte finanziario, il raddoppio della Tobin Tax penalizza chi investe in azioni e strumenti finanziari italiani, scoraggiando capitali e investimenti».
E ancora, sottolinea Napoli: «Dal 1° luglio cambia anche il meccanismo del TFR: per i neoassunti, in assenza di opposizione entro 60 giorni, il trattamento di fine rapporto confluirà automaticamente nei fondi pensione. Una scelta che sottrae liquidità immediata alle imprese, in particolare alle piccole e medie, già messe sotto pressione dal caro costi e dalla stretta creditizia. Più tasse anche sugli affitti brevi 21% per la prima casa, 26% per la seconda, obbligo di partita IVA dalla terza – con il rischio di rendere più caro il turismo. A peggiorare il quadro, il taglio di 100 milioni di euro l’anno al Piano Casa, che riduce le risorse ai Comuni e la disponibilità di alloggi, aumentando le difficoltà per famiglie e giovani».
Ma non è tutto: «Deludente anche la rottamazione quinquies, che alla fine si è trasformata in una rottamazione “leggera”, limitata a avvisi bonari, debiti contributivi e multe della polizia stradale. Una misura che interesserà solo il 3,3%** dei circa 390 miliardi di euro di debiti iscritti a ruolo, lasciando fuori la stragrande maggioranza di imprese e contribuenti.
Le richieste di una rottamazione più ampia, avanzate dalla Lega, si sono infrante all’interno dello stesso partito, trovando lo stop decisivo nel ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Una scelta improntata al massimo rigore, che sacrifica però una reale strategia di rilancio».
Quindi la denuncia di Confapi Calabria: «Questa legge di Bilancio è caratterizzata da prelievi nascosti e da una rottamazione che si è completamente sgonfiata. Alla fine passa una misura che riguarda solo avvisi bonari, debiti contributivi e multe stradali, con un impatto potenziale limitato al 3,3% dei 390 miliardi di euro di debiti presenti nelle cartelle. Le richieste di una rottamazione più ampia si sono fermate all’interno della stessa Lega, e in particolare sulla linea del ministro Giorgetti, più attento al giudizio delle agenzie di rating che allo sviluppo del Paese. Il risultato è che imprese e famiglie continuano a essere schiacciate da sanzioni e interessi di mora spesso sproporzionati rispetto al debito originario. Si perde così un’occasione fondamentale per rimettere liquidità nell’economia reale, sostenere le PMI e favorire crescita e occupazione».

