Mario Bruni è un giovane imprenditore vitivinicolo di Melissa (provincia di Crotone), territorio dalla grande e nobile tradizione legata al buon vino. La famiglia Bruni, da diverse generazioni, coltiva vigne e trasforma le uve, da quando le botticelle di rovere o castagno si riempivano di vino sfuso per essere vendute nelle tradizionali “putiche”. Ma gli avi di Mario sono stati anche tra i primi, con grande lungimiranza, a comprendere il valore dell’imbottigliamento e dell’etichettatura.

Oggi le Cantine Bruni sono specializzate sia in vini da vitigni autoctoni (Gaglioppo in particolare, o Pecorello) sia in prodotti che nascono dalla coltivazione a Melissa di vitigni internazionali, quali il Cabernet Sauvignon. «Sono convinto - spiega il titolare - che alle nostre latitudini i cosiddetti vitigni internazionali riescano a dare il meglio di sé. La nostra luce e l’esposizione al sole, il clima, i terreni, la vicinanza del mare… Tutto concorre a costruire un habitat favorevole che ci sta dando, di anno in anno, risultati sempre più apprezzati dai consumatori in Italia e all’estero». Mario Bruni crede molto nelle bottiglie di pregio, capaci di raccontare storie importanti, contraddistinte da terroir unici, quali il Francesco II.

Hai condiviso l’appello lanciato dal tuo collega Bruno Autelitano che ha proposto di vivere un’estate all’insegna delle specialità calabresi di qualità?

«Certo, e lo faccio mio. Del resto ne parliamo sempre, in ogni occasione anche internazionale: scegliere la Calabria non è solo giusto, perché contribuisce a generare economia pulita, ma fa bene ed è bello. Disponiamo in tutti i comparti dell’agroalimentare e dell’enogastronomia di tante vere eccellenze. Spero che turisti, visitatori, e gli stessi calabresi sia di ritorno sia residenti in Calabria quest’estate decidano di consumare e di regalare le nostre tante specialità».

Questa presa di coscienza collettiva, in effetti, può generare numeri importanti…

«Sì, ma anche al di là dei numeri significa dare fiducia alle imprese del territorio, aiutare a farle conoscere, considerarle una leva di sviluppo strategica. Il sistema Calabria può e deve fare ancora tanti passi in avanti, con il contributo generoso di tutti».

Ovviamente tu continui a guardare molto anche all’estero per i tuoi vini di prestigio…

«Certo, credo anche ai mercati globali. Ma se si è forti e distintivi nel proprio territorio si è più dinamici e penetranti anche a migliaia di chilometri di distanza dove arriva l’eco di proposte uniche, non delocalizzabili, non imitabili».

Tu credi da sempre nel lavoro in vigna…

«Non ci sono dubbi. Tutto parte da un ottimo rapporto con la terra per poter disporre di uve sane, coltivate fino al giusto punto di maturazione. Il vino si fa tra i filari e poi in cantina. I vigneti delle Cantine Bruni sono curati passo dopo passo tutto l’anno. Potrei dirti che conosco le piante una per una!»

Quest’estate scegliere la Calabria, allora…

«Sì, scegliamo tutti la Calabria e lavoriamo sodo, con massimo impegno, perché tanti altri facciano la stessa cosa. La Calabria lo merita, così i tantissimi che credono nel valore della filiera corta».